Vicarello Durante la serata di venerdì 1° agosto, nel corso della Festa de l’Unità di Vicarello, è intervenuto Marco Ruggeri, Consigliere Comunale a Livorno e Regionale del Pd, che vive proprio in questo paese. A margine del discorso tenuto al pubblico, l’esponente dei democratici ha rilasciato un’intervista in esclusiva per Collenews.it, in cui ha affrontato sia il tema della cooperazione, per quanto riguarda lo sviluppo economico, tra Livorno e Collesalvetti, sia la questione del nuovo ospedale, ma anche il doppio incarico che ricopre in questo momento.
Ruggeri, nel corso della campagna elettorale della scorsa primavera, lei e il sindaco Bacci avevate lanciato l’idea di una piattaforma unica, tra Livorno e Collesalvetti, riguardante sia l’integrazione urbanistica sia la cooperazione a livello di sviluppo economico: con l’elezione di Nogarin a Sindaco di Livorno, questa ipotesi rimane ancora in piedi?
«Penso che per la città di Livorno avere una piattaforma comune con Collesalvetti sia vitale per risolvere moltissimi problemi che affliggono la città. Quindi, credo che sarebbe un errore grave, da parte di Nogarin, non cogliere questa opportunità. Io avevo proposto di fare insieme gli strumenti urbanistici non perché io e Bacci apparteniamo allo stesso partito, ma perché la ritenevo una cosa giusta per i cittadini. Spero che Nogarin vada in questa direzione perché su questo punto troverebbe sicuramente il mio sostegno».
La questione Interporto è correlata a questo discorso?
«La questione Interporto è correlata a questo discorso perché sta diventando sempre di più il retroporto di Livorno. I collegamenti ferroviari che la Regione ha finanziato e che saranno realizzati in tempi, credo, abbastanza rapidi, diventano un test importante per il porto di Livorno. Se non c’è una co-pianificazione tra Comune di Livorno, Comune di Collesalvetti ed Interporto, si rischia di non portare a compimento tutti gli obiettivi che posso derivare da questa opportunità».
In occasione della presentazione della sua giunta, il sindaco Bacci ha lanciato una provocazione, mettendo sul tavolo l’ipotesi della costruzione del nuovo ospedale di Livorno a Collesalvetti: cosa ne pensa? Qual è la posizione sua e del Pd di Livorno in merito a questo tema?
«Su questa questione, il Sindaco di Livorno non deve andare avanti a battute nelle interviste, ma bisogna che faccia i fatti perché ad oggi è in piedi la proposta di fare l’ospedale nuovo. Io sono sempre stato a favore dell’ospedale nuovo perché credo che quello che noi abbiamo non si possa più definire tale, in quanto non è ristrutturabile. Dopodiché, io non mi sono mai piccato sulla posizione che il nuovo ospedale deve avere. Ma non facciamo un’operazione che lasci i livornesi con l’unica città capoluogo in Toscana che non ha un nuovo ospedale e che, di conseguenza, non ha servizi nuovi e più accoglienti. Poi, se decidiamo di non farlo a Montenero, ma si vuole fare da un’altra parte, io non escludo né Collesalvetti né un’altra collocazione. Le dichiarazioni rese da Lorenzo (Bacci, ndr) sono stata una provocazione fatta per risollevare la discussione. Tuttavia, adesso il problema è molto serio: il sindaco Nogarin deve decidere, non possiamo perdere altro tempo».
Nel corso della campagna elettorale aveva promesso che, una volta eletto in Consiglio Comunale a Livorno, si sarebbe dimesso dalla carica di Consigliere Regionale, ma questo non è ancora avvenuto: come mai?
«Io le dimissioni le ho consegnate e le ho messe nelle mani del mio partito poiché sono stato eletto con il simbolo del Pd. Il partito ha valutato che, almeno in questa fase, sarebbe stato utile che io rimanessi a fare il consigliere regionale. Comunque siamo quasi alla scadenza della legislatura in Regione Toscana: decideremo al momento opportuno il da farsi. Io non sono abituato a fare le cose per conto mio: visto che rappresento un partito, la decisione non la posso prendere per conto mio, ma assieme agli altri componenti del Pd».
Discorso al pubblico Nel corso della serata, fatta di cena, stand di solidarietà e l’immancabile ballo liscio, Ruggeri è intervenuto dal palco della Festa de l’Unità di Vicarello, dove ha affrontato due questioni d’attualità: «La prima riguarda le scene atroci che vediamo in televisione ogni giorno e a cui non eravamo più abituati. Abbiamo visto i bombardamenti dentro la Striscia di Gaza e abbiamo visto tantissimi bambini che sono morti a causa della guerra. Io credo che noi dobbiamo incominciare ad indignarci contro questi eventi. Dobbiamo sostenere la pace – continua – e lottare affinché questi momenti di guerra finiscano rapidamente. E credo che questa sia una questione su cui troppo spesso la politica fa finta di vedere o si dimentica, invece di riportare questi fatti alla nostra attenzione. Vedere quelle scene equivale ad una sconfitta di quello che è il nostro contesto di democrazia e di civiltà».
La seconda questione affrontata dall’esponente del Pd, invece, «riguarda il Parlamento, ancora aperto ad agosto per cercare di cambiare il nostro Paese. C’è una battaglia fortissima per provare a cambiare la Costituzione e a rendere questo Paese più moderno, più europeo, superando il bicameralismo e riformando il Senato, componendolo di persone che provengono dalle regioni e dai comuni, in maniera tale da togliere tutti gli stipendi dei senatori. E accettare di costruire un Paese nuovo, più snello, più capace di decidere e di andare avanti. Io credo che questa sia una questione importante, attorno alla quale il nostro partito, il Partito Democratico, ha bisogno di trovare riscontro anche da parte dei cittadini e delle cittadine. In questi giorni – prosegue -, ho visto in Parlamento alcuni senatori che da una parte si richiamano alla Costituzione e dall’altra tirano fuori cartelli con insulti nei confronti degli altri. Io credo che questo non sia un bello spettacolo per la democrazia. In democrazia si discute, anche aspramente, ma ci vuole un contegno e bisogna dare uno spettacolo dignitoso perché i cittadini che ci guardano devono vedere chi li rappresenta e chi li rappresenta in maniera corretta. Io credo – prosegue – che questo cambiamento che vogliamo fare è la ragione per cui, alle elezioni Europee, tanti italiani hanno votato il Pd: volevano che questa Italia cambiasse, che prendesse un’altra strada. Noi ci stiamo provando e lo stiamo facendo. Anche in un contesto come questo, con queste piccole intromissioni, cerchiamo di raccontarvi quello che facciamo con il vostro sostegno perché le riforme non si fanno solo in Parlamento, ma si fanno nel Paese», ha concluso Ruggeri.