Nonostante i tanti giorni di lavoro, la situazione rimane ancora grave

Nonostante i tanti giorni di lavoro, la situazione rimane ancora grave

Mortaiolo «Le ultime piogge sono state di 38 millimetri. Nonostante questo siamo sommersi. Con l’apertura dello Scolmatore per evitare che a Pisa esondasse l’Arno e il mare che non ha ricevuto l’acqua, l’onda è tornata indietro e ha sommerso i nostri campi. Il vero problema è che non siamo tutelati». Con questa rabbia Federico Falossi, direttore di Nugola srl Società Agricola, si sfoga dopo gli allagamenti a seguito dell’ondata di maltempo che si è registrata in Toscana dal 30 gennaio in poi. Una situazione che, come riportato in precedenza dal nostro quotidiano, coinvolge numerosi altri coltivatori della zona.

Una situazione che non può più essere sostenibile a livello economico: «Nell’ultimo giorno di piena – prosegue – i nostri trattori utilizzati per cercare di porre rimedio alla situazione hanno consumato 630 litri di gasolio, che equivalgono a circa mille euro di spese. A questi vanno aggiunti i 60 mila euro di mancati introiti causati dal danneggiamento delle nostre coltivazioni. La vera questione è che bisognerebbe modificare la legge nazionale sui reticoli minori e rialzare gli argini».

 

I campi sono raggiungibili solo attraverso i fuoristrada

I campi sono raggiungibili solo attraverso i fuoristrada

Il Consorzio di Bonifica “Ufficio fiumi e fossi” di Pisa sta cercando di riaprire le cateratte per far defluire l’acqua nella Fossa Nuova. Tuttavia, «nei giorni precedenti Antifosso, Antifossetto, Fologno e Fossa Nuova hanno tracimato», spiega ancora Falossi. I coltivatori di Mortaiolo denunciano una mancanza di attenzione da parte delle istituzioni. «Stiamo studiando le strade da intraprendere assieme a tutte le associazioni di categoria. Va bene aprire lo Scolmatore per salvare Pisa, ma così facendo il danno è stato arrecato a noi. E a noi – si chiede il direttore di Nugola srl – chi ci risarcisce?».