Quadro di Luschi

Il quadro di Massimiliano Luschi

Collesalvetti «Abbiamo fatto questa mostra insieme perché innanzitutto siamo tre amici di tre correnti diverse, di cui uno dei tre è un maestro come Piero». Con queste parole, Massimiliano Luschi parla di come è nata l’idea della mostra “Tre amici…tre”, allestita presso il Laboratorio Keramikè di Collesalvetti e in programma fino al 27 dicembre, in cui sono esposte le sue opere assieme a quelle di Piero Tonfoni e Beatrice De Laurentiis.

 

Figlio d’arte di Masaniello Luschi, Massimiliano si ispira alla pittura tradizionale livornese in chiave post macchiaiola: «Attraverso questa mostra, ognuno di noi racconta il proprio percorso con il proprio linguaggio – racconta -. Io derivo dalla classica scuola labronica derivante dalla pittura di macchia con influenze derivanti dall’Impressionismo. Perciò, mi piace praticare la pittura en plein air, vale a dire all’aria aperta. Sono andato anche fuori dall’Italia e, in questa mostra, espongo alcune tavolette dipinte in Svezia».

 

Foto1Ad esporre i propri lavori, c’è anche il maestro Piero Tonfoni che, in questo vernissage, mostra la propria ricerca sui verdi, oltre al suo tradizionale tema della luce utilizzata in chiave poetica: «Derivo da una pittura di tipo macchiaiola con accenni impressionisti. Mi ispiro al Romanticismo, quindi alla poesia e al silenzio. Nelle mie opere non ci sono costruzioni né case né persone. La mia è una pittura paesaggistica, in cui applico la sintesi della poesia», afferma il pittore.