Vicarello Uno sversamento in ambiente di gasolio, fuoriuscito dall’oleodotto Livorno-Calenzano. È quanto accaduto nella zona di Vicarello. Così Arpat ha effettuato un intervento per la verifica dello stato delle matrici ambientali interessate dall’evento.
Lo scorso 9 aprile, infatti, è stato rilevato un tentativo di furto con prelievo illecito di carburante sull’oleodotto interrato ENI, in località “La Chiusa” (Vicarello). L’effrazione dolosa ha causato la fuoriuscita di gasolio ed il suo spandimento sul terreno circostante. Così l’11 aprile i tecnici del Dipartimento Arpat di Livorno, su richiesta del Comune di Collesalvetti hanno effettuato il sopralluogo presso l’oleodotto interrato che dalla Raffineria ENI di Livorno porta a Calenzano.
“L’area interessata dallo sversamento – rende noto Arpat – ha una superficie maggiore ai 1000 m2 ed Eni ha effettuato la notifica di potenziale inquinamento.
Al momento del sopralluogo erano presenti sul sito i mezzi di una società specializzata, impegnati nelle operazioni di scavo e di emungimento delle acque interessate dallo sversamento di gasolio”. Durante il sopralluogo è stato verificato che ENI ha messo in atto interventi di messa in sicurezza finalizzati all’isolamento della fonte inquinante e al contenimento della diffusione della contaminazione del suolo e delle acque sotterranee. Interventi che sono consistiti nell’isolamento dell’oleodotto e nella riparazione della tubazione, nello scavo e successiva rimozione dei terreni inquinati e nell’aspirazione ed invio a smaltimento delle acque sotterranee contaminate. Le operazioni di messa in sicurezza continueranno presumibilmente fino alla fine della settimana ed al termine delle stesse una società specializzata, su incarico di ENI, effettuerà la caratterizzazione ambientale dell’area al fine di valutare l’efficacia delle azioni intraprese.
“Nell’area in questione – rende ancora noto l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Ambientale – situata in zona non urbanizzata, sono presenti alcuni pozzi dell’acquedotto di Mortaiolo gestito da ASA Spa che serve i Comuni di Livorno e Collesalvetti. Questi pozzi, secondo quanto ricostruito da ASA, captano la falda presente a circa 40-50 m di profondità dal piano campagna. Falda che è separata dalla superficie da uno spessore di argille di qualche decina di metri”. “Si ritiene – questa la conclusione di Arpat – che lo sversamento di gasolio non possa interessare la falda acquifera profonda. ASA ha comunque prelevato campioni di acque sotterranee dai pozzi in oggetto per verificare l’assenza di contaminazione ed ha fermato, a scopo precauzionale, i pozzi presenti all’interno del raggio di 500 mt dal punto dove è avvenuto lo sversamento senza causare alcun disservizio al sistema idrico”.
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