Anni '50, ricordo di Arena Metato (Foto di Carlo Carmassi)

Anni ’50, ricordo di Arena Metato (Foto di Carlo Carmassi)

Vicarello La stanza della Sala delle Colonne ospita qualcuno dei tanti trofei vinti. Le pareti non sono più dipinte di bianco e celeste. Ma la memoria e la passione degli appassionati di ciclismo di questa frazione, ha contribuito a riportare in vita la gloriosa U.S. Vicarello 1919. Una storia che ha quasi 100 anni, che racchiude in sé non solo la passione per questo sport fatto di fatica, sudore, eroismo su strade sterrate e con biciclette rudimentali. Una storia che racconta, in piccolo, le varie epoche che hanno attraversato il Novecento. E come era questo paese una volta.

 

 

 

La squadra ciclistica nel 1955 (Foto di Carlo Carmassi)

La squadra ciclistica nel 1955 (Foto di Carlo Carmassi)

L’U.S. Vicarello 1919 nasce il 1° novembre 1919, all’indomani della Grande Guerra, in un’epoca in cui il ciclismo era lo sport nazionale e superava per popolarità il calcio. La sede era collocata all’incrocio tra Via Galilei e Via Marconi. L’eroismo e la fatica con le biciclette e le strade del primo Novecento erano in empatia con un Paese, l’Italia, non sviluppato come oggi giorno, ma consapevole del valore del sacrificio e ancora attaccato, dal punto di vista sociale, al secolo precedente.

 

 

 

 

 

 

 

Ancora la squadra in uno scatto del 1959 (Foto di Carlo Carmassi)

Ancora la squadra in uno scatto del 1959 (Foto di Carlo Carmassi)

Già dagli inizi, questa società si è contraddistinta nel panorama locale e non solo. È stata una delle prime squadre di ciclismo ad annoverare alcune donne tra le proprie fila, vedi Ivona Del Bravo e Alfonsina Strada, che hanno corso più volte presso il velodromo in legno situato nel Paese. E la scelta, in controtendenza rispetto alle altre squadre, di non avere sponsor sulle casacche, unita al fatto di rimanere un club dilettantistico, non ha privato l’U.S. Vicarello 1919 di personaggi di rilievo.

 

 

 

 

 

 

 

1962, Gino Bartali nella sede U.S. Vicarello (Foto di Carlo Carmassi)

1962, Gino Bartali nella sede U.S. Vicarello (Foto di Carlo Carmassi)

Vedi Angiolo Gabrielli, passato al professionismo grazie all’Unione Sportiva, arrivato terzo al Giro d’Italia del 1924 come indipendente. Vedi Ugo e Galeno Virgili, protagonisti nelle corse su pista. Vedi Vittorio Fagiolini, autore di numerose vittorie a livello dilettantistico contro avversari come Gino Bartali, a cui è legato l’episodio di una comparsata a Vicarello al circolo dove i soci della squadra solitamente si intrattenevano dopo cena. Per non parlare di altri protagonisti degli anni ’40 e ’50, come Fulvio Pampana, Ivano Gaggini, Piero Nista e Modiano Freschi. E, infine, arriviamo all’epoca d’oro del team vicarellese, gli anni ’60, quando hanno corso Franco Rossi, Franco Giovanetti, Pier Luigi Benvenuti, Bruno Pratesi, Sergio Cartei, Roberto Grassi ed Enrico Simonelli: alcuni di loro sono stati protagonisti anche in ambito professionistico.

 

 

 

 

Atleti e dirigenti nel 1963 (Foto di Carlo Carmassi)

Atleti e dirigenti nel 1963 (Foto di Carlo Carmassi)

Ma la scelta di correre senza sponsor e di finanziarsi attraverso il contributo mensile dei soci, sono due dei fattori che determinano la chiusura dell’U.S. Vicarello 1919 negli anni ‘70, lasciando un territorio, in cui molti amano la bicicletta, senza una squadra di ciclismo. L’oblio sembra avvolgere questa squadra, che rivive a tratti, nel corso degli anni successivi, attraverso i ricordi dei protagonisti dell’epoca o magari dei figli e dei nipoti. Ma dagli anni 2000 qualcosa cambia…

 

(fine prima parte)