Collesalvetti 5 arresti. È il risultato dell’ultima operazione di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, ad opera dei Carabinieri, che si è svolta nelle ultime ventiquattro ore e che ha visto come teatro anche i boschi di Collesalvetti. Il blitz dei militari della Compagnia comandata dal Maggiore Marco Vatore ha consentito anche di sequestrare circa 1 etto di cocaina.
L’operazione dei Carabinieri, in particolare, è andata a seguito di numerose attività di osservazione diretta svolte, negli ultimi tempi, in diverse zone collinari e boschive del comprensorio che hanno consentito di monitorare movimenti sospetti di extracomunitari, alcuni dei quali già noti alle Forze dell’Ordine e con specifici precedenti per spaccio. A finire in manette sono stati due ventiseienni, un ventottenne, un ventinovenne e anche un quindicenne, tutti originari del Marocco ed in Italia senza fissa dimora.
I cinque sono stati sorpresi, al momento del blitz, mentre, nascosti nei boschi colligiani, cedevano alcune dosi di stupefacente ad un assuntore, che è però riuscito a dileguarsi. I primi due sono stati immediatamente bloccati dai militari, nonostante il loro tentativo di sottrarsi alla cattura, e sono stati trovati in possesso di 43 grammi di cocaina, 2 bilancine elettroniche, 1 coltello a serramanico e 80 euro in contanti.
Gli altri tre nordafricani, invece, sono riusciti, in un primo momento, a darsi alla fuga riuscendo ad arrivare a piedi sino a Coltano, dove successivamente i Carabinieri, messisi immediatamente sulle loro tracce, li hanno definitivamente intercettati e bloccati. Anche in questo caso i militari hanno rinvenuto addosso ai tre cocaina (60 grammi), 3 bilancine di precisione, 1 coltello, ben 14 telefoni cellulari e circa 2.500 in contanti.
Al termine dell’attività, i cinque sono stati quindi tutti arrestati con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, resistenza a Pubblico Ufficiale e ricettazione. I 4 maggiorenni sono stati condotti al carcere delle Sughere mentre il minorenne è stato accompagnato al Centro di Prima Accoglienza di Firenze.
Nel corso dell’attività i militari hanno potuto constatare che i pusher si erano organizzati in due gruppi che, a rotazione, si installavano stabilmente all’interno di queste aree boschive poco accessibili ed impervie, dimorando in tende da campeggio piazzate nel folto del bosco. Come già verificato in altri precedenti episodi, in particolare in occasione dell’Operazione “Colline pulite”, questi soggetti eleggono tali particolari zone collinari a luogo di spaccio ideale proprio per le loro caratteristiche territoriali. Il contesto ambientale, infatti, costituisce per loro un facile e sicuro nascondiglio naturale ed agevola la loro fuga in caso di eventuali controlli da parte delle Forze dell’Ordine.
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