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“NON NUMERI MA PERSONE”: INAUGURATA A VICARELLO LA 106ª EDIZIONE DELLA MOSTRA SULLA SICUREZZA SUL LAVORO

«Lavorare ed uscirne vivi, con il corpo, con la mente e con il cuore: è questo il nostro obiettivo. Troppe volte la mancanza di una vera cultura della sicurezza si trasforma in un alibi, utile a colpevolizzare le vittime e a mascherare le responsabilità legate al profitto. Eppure, non possiamo fermarci: formazione, controlli e tutele legali per i lavoratori sono gli strumenti per andare oltre e contrastare il caos che ci travolge ogni volta che una tragedia colpisce». Con queste parole Valeria Parrini, presidente onorario dell’Associazione Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro “Ruggero Toffolutti”, ha inaugurato ieri, 13 febbraio, la 106ª edizione della mostra fotografica “Non Numeri ma Persone”, ospitata nella Sala delle Colonne di Vicarello, alla presenza della sindaca Sara Paoli, della vicesindaca Mila Giommetti, dell’assessora alla cultura Vanessa Carli e dell’assessore al Lavoro Daniele Rossi.

Promossa dal Comune di Collesalvetti e curata da Yuri Leoncini e Valeria Parrini Toffolutti, l’esposizione si propone come un’occasione per riflettere sulla drammatica realtà delle morti sul lavoro, con l’intento di restituire un volto e una storia alle vittime attraverso il linguaggio universale della fotografia.

«Non è solo una mostra – ha dichiarato la sindaca Sara Paoli durante i saluti istituzionali – ma un vero e proprio racconto visivo che richiama alla memoria il vissuto di chi ha pagato con la vita il prezzo di un lavoro insicuro. È nostro dovere mantenere alta l’attenzione su questa tematica, aiutando la sicurezza nei luoghi di lavoro diventi una priorità condivisa. Gli incidenti non sono fatalità: prevenzione e formazione devono essere le basi su cui costruire un sistema che metta al centro la tutela del lavoratore».

A questa riflessione si è aggiunta quella dell’assessore Daniele Rossi, che ha evidenziato come l’attenzione su queste problematiche si accenda spesso solo in occasione di eventi eclatanti: «Solo quando ci troviamo di fronte alle tragedie torniamo a parlare di sicurezza. Ma la nostra attenzione dura poco, svanendo nel tempo, mentre si ripropone il triste gioco delle responsabilità. È fondamentale affrontare queste situazioni con continuità e coerenza, senza lasciare che il dibattito si esaurisca con l’emozione del momento».

L’esposizione, visitabile fino a mercoledì 18 febbraio con orario 15.00-19.00,  è stata realizzata con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Livorno e dei Comuni di Piombino e della Val di Cornia, beneficiando anche del sostegno di Unicoop Tirreno e alla collaborazione del Premio Leoncini.

A conclusione della giornata, è stato presentato il libro «La fabbrica dei sogni» di Valentina Baronti, giornalista e autrice, che trae ispirazione dalla vicenda degli operai della Gkn.

L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione della Misericordia di Vicarello e del Gruppo Fotografico Vicarellese, testimonianza di un impegno collettivo che vede il territorio farsi promotore di cultura e consapevolezza. Un percorso intenso e toccante, in cui la fotografia diventa strumento di denuncia e memoria, dando voce al dramma di chi non è mai tornato a casa dopo una giornata di lavoro.Come sottolineato da Valeria Parrini, l’arte e la cultura possono essere veicoli straordinariamente potenti per sensibilizzare su un tema tanto cruciale quanto spesso trascurato: «La nostra associazione vanta una lunga storia e, nel corso degli anni, abbiamo compreso l’importanza del dialogo. Entriamo nelle scuole, nelle fabbriche, portiamo il nostro messaggio attraverso laboratori, teatro e fotografia. Solo dando voce ai lavoratori e costruendo una rete di consapevolezza possiamo sperare di cambiare davvero le cose.»

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