In occasione della solennità dell’Epifania 2025, Don Claudio Ciurli, parroco di Parrana, offre ai lettori di Collenews.it una riflessione profonda sul significato di questa festività. L’Epifania, che segna l’ultima solennità del Tempo natalizio, svela il senso più intimo di questo periodo e invita a contemplare il mistero che essa racchiude.
«La solennità dell’Epifania, dal greco ἐπιϕάνεια, che significa “manifestazione”, viene con la sua celebrazione liturgica a concludere il tempo natalizio e ne costituisce il suo senso più profondo. Se infatti il Natale è una “teofania”, cioè una manifestazione di Dio, l’Epifania chiarisce che questa manifestazione e salvezza divina è rivolta a tutta l’umanità e non più esclusiva per il popolo d’Israele. I Magi, uomini sapienti guidati dalla stella fino alla grotta di Betlemme per adorare il Salvatore, diventano essi stessi simbolo del riconoscimento di tutti i popoli che nella Chiesa adorano il figlio di Dio. Nella seconda lettura della Santa Messa di questa solennità, San Paolo ci ricorda nella lettera agli Efesini che questo mistero di salvezza “…non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo” (Ef. 3,5-6). Anche San Giovanni, nel prologo del suo Vangelo, viene a confermare una salvezza universale per chiunque riconosce in Spirito e Verità Gesù Cristo Signore: “Venne fra la sua gente ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue,
né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.” (Gv. 1,11-13).
Il Messia-bambino adorato dai Magi viene poi caratterizzato dai doni che gli vengono offerti. Oro, incenso e mirra ci indicano la sua regalità, divinità e profeticamente il suo sacrificio e morte. L’epifania è propriamente la festa della luce, la luce di una stella-sapienza che conduce alla vera luce divina, che illumina l’uomo capace di accoglierla: “veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv. 1,9).
L’Epifania, racchiudendo in sé il mistero dell’incarnazione, è infine la sola possibilità umana di entrare nuovamente nell’esperienza amorosa e conoscitiva di Dio.
“Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (Gv. 1,78).»