I volontari intervistati hanno raccontato la loro quotidiana dedizione nel mettere in pratica i valori della solidarietà nei confronti delle persone vulnerabili, elementi alla base dell’azione della Caritas. Essi hanno inoltre sottolineato l’importanza di ascoltare attentamente le storie delle persone e di offrire un sostegno concreto, cercando di creare un ambiente accogliente e ospitale.
Potreste spiegarci brevemente cos’è la Caritas e quali sono i suoi principali obiettivi?+
«La Caritas è un’organizzazione con forti radici nella Chiesa, impegnata nel fornire aiuto diretto alle persone più bisognose all’interno delle comunità parrocchiali e diocesane. Il nostro obiettivo principale è offrire un supporto tangibile alle persone in situazioni di bisogno, principalmente attraverso la distribuzione di pacchi alimentari, abbigliamento e altri beni di prima necessità. Per quanto riguarda generi alimentari che distribuiamo, questi provengono principalmente dalla collaborazione con il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) con il Banco Alimentare di Firenze, dove regolarmente un nostro volontario si reca per ritirare gli alimenti necessari. Durante le festività, organizziamo anche attività di autofinanziamento come lotterie e vendite di fiori. È importante sottolineare che la nostra stessa comunità parrocchiale si impegna anche attraverso raccolte autogestite, soprattutto grazie ai giovani del catechismo, che contribuiscono donando generi alimentari per aiutare i meno fortunati».
Oltre alla distribuzione dei sacchetti alimentari, quali altri servizi offre la Caritas?
«Oltre alla distribuzione di beni di prima necessità, offriamo anche servizi di accompagnamento e reintegrazione per le persone in difficoltà nel tessuto della comunità. Collaboriamo strettamente con gli assistenti sociali per comprendere meglio le persone e le loro situazioni. Inoltre, abbiamo un centro d’ascolto per offrire uno spazio dove le persone possono raccontare la loro situazione e ricevere giusto supporto. Nel corso degli anni, abbiamo anche ampliato la nostra attività per includere servizi di accoglienza abitativa per le famiglie che si trovano in situazioni di sfratto o di emergenza abitativa».
A proposito di quest’ultimo punto, potreste parlarci meglio delle strutture di Prima accoglienza?
«Certo. Grazie al contributo prezioso dei parrocchiani di Collesalvetti, è stato possibile costruire “Casa Betania”, un luogo di prima accoglienza per le famiglie che si trovano in situazioni di sfratto o che vivono emergenze abitative. Naturalmente, l’ammissione alla struttura richiede il rispetto di specifici criteri di reddito e altri requisiti, al fine di garantire che l’assistenza venga fornita alle persone che ne hanno più bisogno. In questo senso, l’accordo che abbiamo stipulato con il Comune di Collesalvetti svolge un ruolo essenziale. Grazie al personale comunale e agli assistenti sociali, i volontari sono così in grado di acquisire una migliore comprensione delle persone e delle loro situazioni. Secondo questo protocollo stabilito con l’Amministrazione Comunale, due dei quattro appartamenti di Casa Betania sono infatti gestiti direttamente dalla Caritas, mentre gli altri due sono riservati alle persone identificate dal Comune come bisognose.
Inoltre, a partire da settembre, abbiamo intenzione di riaprire il centro d’ascolto, che era stato temporaneamente sospeso a causa della pandemia. Questo spazio sarà fondamentale perché le persone hanno bisogno di un ambiente in cui possono condividere e raccontare la propria situazione, al fine di ricevere il supporto più appropriato».
Potreste condividere alcuni dati relativi all’attività della Caritas di Collesalvetti?
«Attualmente stiamo aiutando circa 35 nuclei familiari fissi e prestiamo assistenza occasionale ad almeno altri 15, per un totale di oltre 50 famiglie che si rivolgono a noi per un sostegno. Quest’anno nei mesi estivi, da giugno ad agosto, la distribuzione dei generi alimentari avverrà presso la nostra sede, in Via Cavour n° 8, sotto alla sala parrocchiale, il mercoledì dalle 17:00 alle 19:00».
Da quando la Caritas è presente a Collesalvetti e quali sono state le principali trasformazioni nel corso degli anni?
«La Caritas è presente a Collesalvetti dal 1998. Nel corso degli anni, abbiamo assistito a diversi cambiamenti. All’inizio, avevamo una squadra di 42 volontari, ma attualmente siamo ridotti a 14, oltre al parroco Don Alessandro che presiede l’organizzazione. Tuttavia, il nostro impegno nel servizio alle persone in difficoltà è rimasto costante. Inoltre, abbiamo notato un cambiamento nel profilo dei beneficiari, in particolare la presenza, via via accresciutasi, anche di un buon numero di richiedenti aiuto di nazionalità italiana»
Quali principali necessità attuali della Caritas di Collesalvetti? Volete lanciare un appello?
«Sì, Il nostro appello è duplice. Da un lato, è evidente la necessità di donazioni di beni materiali per continuare a fornire supporto alle persone in difficoltà. Dall’altro, è necessario esprimere l’urgenza di reclutare volontari disposti a dedicare il proprio tempo ed energie a questo importante lavoro di assistenza.
Ogni forma di aiuto, anche la più piccola, è in realtà estremamente significativa nella vita di chi è in difficoltà»
A quali numeri è possibile rivolgersi in caso di necessità?
«Oltre a poter trovare molte informazioni sulle nostre attività alla Pagina Facebook dedicata, in caso di bisogno è possibile rivolgersi al presidente, Don Alessandro (tel. 3388464751) e alla volontaria Loredana Pantaleone (tel.333 4355968). Desideriamo allora ringraziare i volontari che continuano a svolgere queste importanti attiviià, anche durante l’estate, nei centri di distribuzione dei generi alimentari della Parrocchia. Ringraziamo anche tutti i volontari che dedicano il loro tempo e impegno per servire la comunità. Insieme possiamo fare la differenza nella vita delle persone bisognose».
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