CHE COS’É LA LUCE DELLA PACE?
Nella Chiesa della Natività a Betlemme c’è una lampada ad olio che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane della Terra. A dicembre di ogni anno da quella fiamma ne vengono accese altre e vengono diffuse su tutto il pianeta come simbolo di pace e fratellanza fra i popoli.
La tradizione nasce dall’iniziativa natalizia di beneficenza “Lichts in Dunkel ” –Luce nel buio –della Radio-Televisione ORF-Landestudio Oberoesterreich di Linz. Nell’ambito di questa iniziativa sono raccolte offerte spontanee con cui si vuole aiutare bambini invalidi, emarginati sociali, ma anche stranieri bisognosi, come ad esempio i profughi .Nel quadro di questa iniziativa di beneficenza, la ORF per la prima volta nel 1986 ha dato vita a questa “Operazione Luce della Pace da Betlemme”, pensando alla tradizione natalizia e come segno di ringraziamento per le numerose offerte.
Poco prima di Natale un bambino, venuto appositamente dall’ Austria, accende una luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme che è poi portata a Linz con un aereo della linea austriaca. Da Linz con la collaborazione delle Ferrovie Austriache, la Luce è distribuita in tutto il territorio. Dal 1986 gli Scout viennesi hanno deciso di collaborare alla distribuzione della Luce della Pace, mettendo così in pratica uno dei punti chiave dello scoutismo, l’amore per il prossimo espresso nella “Buona Azione” quotidiana. Di anno in anno sono cresciuti sempre di più la partecipazione e l’entusiasmo per la consegna della “Luce della Pace” tramite i Gruppi Scout.
LA RIFLESSIONE DEGLI SCOUT
Questa la riflessione che è stata letta per l’occasione:
“Conosciamo molto bene la vita del santo megalomartire Giorgio; riconosciamo al volo la sua icona che lo ritrae mentre trafigge con la lancia il drago. Invece i draghi veri, quelli umani, li incontriamo tutti i giorni, solo che ci siamo abituati, ci siamo rassegnati ai draghi… Abbiamo imparato a tacere quando questi draghi vomitano il loro odio, fiele e rabbia; quando umiliano gli altri, torturano gli altri, mettono in galera gli innocenti. Noi abbiamo imparato a convivere con questi draghi. Ci hanno addomesticati… . Ma i nuovi martiri e confessori non hanno voluto convivere con i draghi, loro dicevano la verità; non avevano paura della verità e per la verità di Dio sono andati alla morte, testimoniando Cristo. Invece a noi viene comodo vivere coi draghi… In tutto questo i nostri nuovi martiri non c’entrano niente… Per questo non li conosciamo, non ce ne interessiamo, non gli chiediamo niente. E invece ne varrebbe la pena… Varrebbe la pena che anche noi chiedessimo loro di diventare dei veri cri- stiani, delle persone oneste che non hanno paura dei draghi, che non hanno paura di dire la verità, di testimoniare quella stessa verità divina che ci annuncia il Vangelo“.
LA PREGHIERA
L’iniziativa si è conclusa con questa preghiera: “Dio, che nella nascita del Cristo suo Figlio ha inondato di luce la nostra vita, allontani da noi le tenebre e ci illumini di luce, di amore, di speranza , di fede, di entusiasmo, di perdono, di coraggio, di pace, di Sé“.
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