Programmaticamente intitolato al motto celeberrimo di Ottone Rosai, tra selvaggismo e misticismo, “Raggiungere il sogno sarà arrivare a dipingere l’universo in una foglia” (Ottone Rosai, “L’essenziale“, in “Il Frontespizio”, aprile 1937, pp. 287-288), il Calendario Primavera /Estate 2022 punta a focalizzare l’attenzione su nuove geografie toscane, laddove la centralità del dimenticato Caligiani si ricompone sotto i riflettori di una compagine artistica variegata quanto vastissima, posizionata tra l’internazionalità di Libero Andreotti e lo strapaese rosaiano, passando per la Pistoia più spiritualista, coordinata da Giovanni Costetti.
Conclude il Calendario colligiano Annamaria Iacuzzi, Conservatrice per le Collezioni del Novecento, Pistoia Musei, con una comunicazione dal titolo “Un dimenticato del Novecento Italiano. Di alcuni ritratti e un archivio: tracce di Alberto Caligiani a Pistoia“, prevista giovedì 30 giugno, alle ore 17:00. L’intervento si pone nella prospettiva di ripercorrere alcune tappe della biografia di Alberto Caligiani attraverso tracce ancora presenti nel territorio pistoiese. Tra le più significative emergono sicuramente quelle conservate presso le Collezioni del Novecento-Pistoia Musei a Palazzo de’ Rossi.
Si tratta, per lo più, di opere d’arte e fondi documentari acquisiti da Fondazione Caript: il Fondo Alberto Caligiani-Archivio Galleria Valiani, il ritratto eseguito da Marino Marini nel 1929 alcune nature morte, ritratti e autoritratti. Pistoia fu per Caligiani un luogo felice: nato a Grosseto, nella prima infanzia si trasferì a Bussotto, paese alle prime pendici della campagna cittadina. La sua esistenza è segnata da drammatiche malattie e miracolose guarigioni, da viaggi e da relazioni importanti che, in qualche modo, lo riportano spesso a gravitare nel pistoiese. Nella prima stagione artistica, da alcuni definita d’avanguardia, che si chiude con l’arruolamento, è presenza assidua al fianco del pittore futurista Mario Nannini e di Giovanni Michelucci con il quale condivide la passione per la xilografia, appresa da Lorenzo Viani.
Sarà Caligiani a iniziare alla tecnica xilografica Giulio Innocenti e Achille Lega. Tale momento culmina con la partecipazione con alcuni disegni alla Prima Mostra di Bianco e Nero a Pistoia nel 1913 e con l’inclusione delle sue “Visioni di Montagnana” nel fascicolo della rivista “L’Eroica” del 1915 dedicato alla giovane e innovativa xilografia italiana.
Sotto i riflettori della Conservatrice Annamaria Iacuzzi alcune fondamentali sequenze biografiche: a causa di una invalidità ai polmoni, contratta sul Carso, nel 1921 è costretto a rientrare da un viaggio in America. La guarigione, che avviene sulla montagna pistoiese, lo ricondurrà contatto con l’ambiente culturale cittadino e con gli artisti della scuola pittorica attiva tra le due guerre. È al loro fianco che dipinge poetiche vedute agresti; mentre con Marino Marini frequenta l’ambiente del Novecento Toscano e della rivista “Solaria”.
Piace annunciare che, in occasione del Finissage, giovedì 14 luglio, alle ore 17:00, la Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini” prevede un affondo sul Caligiani letterato, dedicando l’evento alla proiezione di un audio finora mai presentato al pubblico, cortesemente messo a disposizione dagli eredi, relativo alle poesie dell’artista, da lui stesso recitate, precedute da un’introduzione di Giovanni Moschi.