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ALLA PINACOTECA COLLIGIANA UNA CONFERENZA SU “L’estetico e il politico: Andreotti e Caligiani…”

Collesalvetti Si terrà sabato 18 giugno, alle ore 17:00, alla Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini (Collesalvetti, via Umberto I, n. 63), la 3^ Puntata del Calendario Culturale Primavera/Estate 2022, “L’universo in una foglia: proclami e poetiche del Novecento toscano oltre lo Stile, promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli, in occasione della mostra “Alberto Caligiani: l’anima caravaggesca del Gruppo Novecentesco Toscano, promossa dal Comune di Collesalvetti, ideata e curata da Francesca Cagianelli, in collaborazione con gli eredi dell’artista: Marco, Stefano e Paolo Moschi, Carla Pii e Lucia Caligiani (Ingresso gratuito, fino al 14 luglio 2022, tutti i giovedì, ore 15:30-18:30 e su prenotazione per piccoli gruppi: 0586.980251/252 e 3926025703).

Programmaticamente intitolato al motto celeberrimo di Ottone Rosai, tra selvaggismo e misticismo, “Raggiungere il sogno sarà arrivare a dipingere l’universo in una foglia” (Ottone Rosai, L’essenziale, in “Il Frontespizio”, aprile 1937, pp. 287-288), il Calendario Primavera /Estate 2022 punta a focalizzare l’attenzione su nuove geografie toscane, laddove la centralità del dimenticato Caligiani si ricompone sotto i riflettori di una compagine artistica variegata quanto vastissima, posizionata tra l’internazionalità di Libero Andreotti e lo strapaese rosaiano, passando per la Pistoia più spiritualista, coordinata da Giovanni Costetti.

Autore della 3^ ountata del Calendario colligiano, in programma sabato 18 giugno, alle 17.00, sarà Libero Andreotti, professore emerito di Architettura, Georgia Institute of Technology, con la conferenza dal titolo “L’estetico e il politico: Libero Andreotti e Alberto Caligiani a San Pellegrino al Cassero”, in diretta streaming dalla Normandia.

Il contributo presenta una riflessione sui presupposti storici dell’approccio di Libero Andreotti alla scultura e dei rapporti di quest’ultima con altre forme espressive, artistiche e letterarie, fra le quali l’architettura. Sullo sfondo del legame tra il percorso dello scultore e il vasto movimento culturale dell’estetismo, a cui la produzione andreottiana si ispira in vari modi, questo intervento mette in luce il carattere a un tempo artistico e politico di attività spesso considerate marginali nell’opera di Andreotti, dalla creazione di mobili, oggetti e prototipi di design, alla progettazione di ambienti domestici privati. Fra queste ultime, un’attenzione particolare merita la costruzione, nel 1930, di un ‘eremo’ di famiglia a San Pellegrino al Cassero nella campagna pistoiese.

Frutto dell’amicizia fra Libero Andreotti e Alberto Caligiani e della loro comune ricerca di ispirazione nelle tradizioni popolari di una regione ancora oggi fra le più incontaminate della Toscana, il progetto evidenzia il profondo conflitto al cuore dell’estetismo fra arte e vita, pubblico e privato, che caratterizza non solo l’opera dello scultore, ma gran parte della cultura artistica del periodo.

 

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