Nel 2021, dati Artea, la Toscana ha prodotto 2,04 milioni di ettolitri di vino, il 7 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Colpa delle gelate di primavera e delle piogge scarse d’estate. La Toscana pesa per l’8 per cento sui vini Docg e Doc che si imbottigliano in tutta Italia, ma sale all’11 per cento quanto a valore complessivo del prodotto. Chianti e Chianti Classico, quanto a volumi, rappresentano da soli circa il 70 per cento dell’intera produzione e il 52 per cento degli ettari a vigneto delle 52 denominazioni toscane, undici Docg e 41 Doc”.
“La Toscana si conferma terra di vini rossi (valgono l’87 per cento) e di vini a denominazione di origine protetta, che nel 2021 hanno raggiunto il 70 per cento della produzione totale. Nella media nazionale le Dop pesano solo il 45 per cento. Il 96 per cento della superficie è destinata a vini a denominazione, rispetto al 62 per cento in Italia, e il re è il sangiovese, che occupa il 60 per cento dei quasi 60 mila ettari coltivati a vigneto di tutta la regione, seguito da Merlot, Cabernet sauvignon, Trebbiano toscano, Canaiolo nero e Vernaccia di San Gimignano”.
“Cresce anche il bio. Un terzo di tutti i vigneti sono coltivati secondo il metodo dell’agricoltura biologica, che vale il 17 per cento delle superficie a bio nazionale. Negli ultimi anni se il bio in Italia è raddoppiato, in Toscana è più che triplicato. Nel 2007 c’erano solo cinque aziende biologiche: oggi sono più di cinquemila. Ed è aumentato di un quarto negli ultimi cinque anni il valore a bottiglia del vino bio, segno che ci sono sempre più produzioni biologiche di alta qualità”.
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