Fortunatissimo per eccellenti risultati di stampa e partecipazione, il Calendario colligiano si conclude con “Una lampada nel buio: Charles Doudelet e la Società Teosofica di Roma”, conferenza curata da Silvia Vallini, del Ministero degli Esteri, incentrata sulla fulgida stagione romana di Charles Doudelet e in particolare sulla frequentazione dei circuiti culturali della Società Teosofica di Roma.
L’intervento punta i riflettori sul sodalizio tra il simbolista belga e Paolo Orano (Roma, 1875 – Nocera Inferiore, 1945), scrittore, docente, deputato e giornalista attivo nel Partito Socialista Italiano e collaboratore di varie testate, tra cui Il Corriere di Roma e La Tribuna, che, in occasione della mostra del 1917 nei locali della Società Teosofica, dedicò a Doudelet la conferenza dal titolo Una lampada nel buio”.
La vasta risonanza riscossa dalla prestazione espositiva di Doudelet trapela sulle pagine di Emporium, a firma di Arturo Lancillotto (Napoli, 1877 – Roma, 1968), scrittore e critico d’arte, collaboratore de La Lettura, la rivista mensile del Corriere della Sera, e della Rivista di Roma, cui si deve il merito di apprezzare il prodigioso curriculum dell’artista belga, in veste di autore del complesso e ambizioso progetto di una storia del libro a traverso i popoli ed a traverso i secoli, intitolato La Beauté du Livre, supportato dall’enorme quantità di materiale documentario inedito raccolto nel corso delle sue peregrinazioni in Europa, purtroppo interrotto a causa della prima guerra mondiale, ma all’origine, a suo giudizio, della magnifica perizia tecnica del corpus di disegni, litografie, acquarelli, pastelli, presentati alla Società Teosofica.
Trapelano dai titoli registrati dallo stesso Lancellotti, del genere di Guardiano del Soglio, La fontana della vita, Nella prova, La sorte, Serenità, Principio di vita terrestre, L’uomo forte, Corsa al potere, certe predilezioni tematiche di valenza teosofica, sottese alla necessità di illustrare topoi quali il mistero della morte e l’imperscrutabilità del fato, così come il contrasto tra materialismo e idealismo, e inoltre l’imprevisto delle insidie che minacciano il percorso dell’esistenza, tematiche quest’ultime costantemente al centro della riflessione estetica di Doudelet .
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