Collesalvetti Il Covid e la didattica a scuola. Questo maledetto virus ha stravolto le nostre vite sotto ogni punto di vista. E la scuola non fa eccezione. Scuola che ha dovuto reinventarsi, rimettersi in discussione, adeguarsi. Com’è avvento tutto questo nell’Istituto Comprensivo “Anchise Picchi“ di Collesalvetti? Ce lo racconta, in questa intervista, pensata appositamente per i lettori di Collenews.it (specialmente le famiglie degli studenti), la dirigente, prof.ssa Francesca Napolitano.
Professoressa Napolitano, il 2020 è stato, per la pandemia da Covid-19, un anno particolare e (speriamo solo in parte) lo sarà anche il 2021. Cosa devono aspettarsi gli alunni e le loro famiglie riguardo alla didattica nell’Istituto Picchi per i mesi a venire?
«Quest’anno, come anche la parte finale dell’anno scolastico scorso, ha rappresentato una fase in cui la scuola ha dovuto mettere in campo tutte le energie e le risorse disponibili per garantire il diritto allo studio dei nostri alunni. L’impegno cui sono stati chiamati i docenti ed il personale scolastico tutto per far fronte all’emergenza Covid è stato enorme, ma si è tradotto anche in uno sforzo eccezionale in termini di aggiornamento professionale che ha gettato le basi per una didattica efficace, anche a distanza, se la situazione pandemica dovesse perdurare o aggravarsi. La scuola si è dotata di tutti i mezzi possibili per risolvere ulteriori criticità attraverso l’elaborazione di un Piano per la didattica digitale integrata, l’acquisto di devices ed il potenziamento della rete WIFI nella scuola secondaria con il supporto del Comune di Collesalvetti. Su quest’ultimo fronte permangono delle criticità cui si sta cercando tuttavia di trovare una rapida quanto efficace soluzione ma, credo, l’Istituto è stato in grado di far fronte a questa situazione improvvisa quanto difficile ed inaspettata, garantendo tutti i servizi sin dal primo giorno di scuola. Ciò è stato possibile, lo sottolineo nuovamente, grazie al supporto dell’Ente Locale, cui vanno i nostri ringraziamenti. Sul fronte della didattica, la scuola ha puntato sulla formazione del personale docente attraverso corsi volti all’implementazione di nuove metodologie in linea con i tempi moderni, per andare oltre la formula tradizionale di lezione frontale. Al fine di adeguare l’Istituto alle sfide del futuro senza rinunciare alla “qualità” dell’azione didattica per garantire agli alunni un apprendimento realmente permanente, si sta lavorando per la diffusione della didattica per competenze. Si faciliterà l’integrazione tra gli apprendimenti formali appositamente progettati come tali ed erogati in un contesto organizzato e strutturato (per esempio, a scuola), informali (apprendimenti cosiddetti “esperienziali” o “casuali”) e non formali (erogati nell’ambito di attività pianificate, quindi apprendimenti semi-strutturati), grazie anche all’istituzione di una nuova figura di sistema in grado accompagnare i docenti verso metodologie che incentivino la partecipazione diretta degli studenti nella costruzione del sapere».
Può descriverci l’offerta formativa del Comprensivo per il prossimo anno scolastico?
«Nel rispondere alle esigenze del contesto sociale e culturale di riferimento, il nuovo Piano dell’Offerta formativa pone attenzione al quadro di riferimento indicato dal Ministero. Mi riferisco al Piano per l’educazione alla sostenibilità Agenda 2030, al Piano Nazionale Scuola Digitale, al Piano per l’Inclusione, al Piano nazionale per l’Educazione al rispetto, alle Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo, al “Protocollo salute in tutte le politiche”. Si tratta di azioni che verranno intraprese attraverso in un “approccio concretamente sistemico”. Ciò si tradurrà in azioni mirate a contribuire alla costruzione di un mondo diverso, sostenibile sul piano energetico ed ambientale e, soprattutto, un mondo in cui le relazioni siano focalizzate sulle singole persone nel rispetto delle loro individualità per una maggiore coesione sul piano sociale. Per far ciò, il nostro Istituto progetta iniziative in continuità con le scuole di ordine superiore specialmente per avvicinare i giovani alle professioni tradizionalmente legate al territorio, come ad esempio nel settore enogastonomico per il quale sono stati presi contatti con il “Marco Polo” di Cecina e l’Istituto Agrario di Pontedera. Sarà curata anche la creazione di un percorso verticale in grado di avvicinare i bambini alla programmazione (coding) e alla robotica attraverso l’uso di robot educativi (Bee Bot, Kubo, etc), garantendo l’acquisizione sin da piccoli di competenze scientifiche e digitali. Oltre a ciò, nel solco delle tradizioni dell’Istituto, si cercherà di mantenere una proposta formativa aperta non solo all’implementazione delle discipline sportive, ma anche alle esperienze all’estero in ambito europeo. Il fine è quello di accrescere le competenze linguistiche degli alunni, stimolare il confronto con ragazzi provenienti da tutto il mondo ed arricchire il bagaglio culturale, anche attraverso la partecipazione al Progetto Erasmus. Anche se tali obiettivi non potranno certo essere concretamente realizzati sul breve termine, date le ovvie limitazioni alla circolazione tra nazioni per motivi di ordine sanitario, si lavorerà comunque su questo fronte per essere pronti quando la situazione tornerà alla normalità».
Come è stata organizzata la didattica per l’Educazione Civica, che è stata recentemente reintrodotta nei programmi scolastici?
«Dal settembre 2020 l’Educazione Civica è una disciplina trasversale che interessa tutti i gradi scolastici, a partire dalla scuola dell’Infanzia fino alla scuola secondaria di II grado. L’insegnamento riguarda tre nuclei tematici principali: Costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà; Sviluppo Sostenibile , educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio; Cittadinanza Digitale. Partendo dalle indicazioni contenute nelle “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, ai sensi dell’articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92” e vista la natura trasversale e interdisciplinare di questo insegnamento, nel corso del primo quadrimestre il Nucleo interno di valutazione dell’Istituto ha individuato alcuni percorsi specifici. Partendo dalla scuola dell’Infanzia, essi possano sviluppare sia le competenze specifiche che quelle chiave europee (imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, competenze digitali, spirito di iniziativa e imprenditorialità) mediante lo svolgimento di Unità didattiche di apprendimento da realizzarsi nel corso dell’anno scolastico a partire dal secondo quadrimestre. Tali percorsi interdisciplinari, descritti nel PTOF, sono articolati intorno ad un tema specifico che viene affrontato ed organizzato in varie fasi temporali. In questo modo, l’argomento che viene sviluppato è affrontato da più discipline e da più insegnanti con l’apporto di più punti di vista, lavorando per competenze con compiti di realtà. Ciò al fine di utilizzare attivamente le conoscenze assimilate, integrandole con conoscenze provenienti da altri campi del sapere anche mediante l’uso di strumentazione tecnologica, secondo un approccio cooperativo e variegato che si può definire “pedagogia del fare”. Un esempio esplicativo è dato dal tema della sostenibilità, in cui il percorso è svolto in continuità partendo da un approccio laboratoriale nella scuola dell’infanzia dal titolo “Il piccole seme”, per declinarsi successivamente con un progetto che prevede attività di educazione alimentare e del gusto e di educazione ambientale dal titolo “Orto in condotta”, sino all’esperienza del “Facciamo fiorire il mondo” nella scuola secondaria, sempre utilizzando metodologie didattiche induttive, laboratoriali, e cooperative».
«Per la scuola secondaria, nulla è cambiato mentre ci sono novità sul fronte della scuola primaria. In ottemperanza a quanto previsto dal decreto legislativo n. 62/2017, ogni Istituzione Scolastica, nell’esercizio della propria autonomia, può elaborare ed arricchire il documento di valutazione, tenendo conto delle modalità di lavoro e della cultura professionale della scuola, avendo però sempre come riferimento l’efficacia e la trasparenza comunicativa nei confronti di alunni e genitori. L’ordinanza Ministeriale n.172 del 4 dicembre 2020, che integra e modifica il D Lgs n. 62 del 2017, determina le modalità di formulazione del giudizio descrittivo per la valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni della scuola primaria. Ciò vale per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, ivi compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica di cui alla Legge 20 agosto 2019, n. 92. L’ordinanza configura alcune scelte di fondo: • rimangono invariate, così come previsto dall’articolo 2, commi 3, 5 e 7 del D Lgs 62/2017, le modalità per la descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti, la valutazione del comportamento e dell’insegnamento della religione cattolica o dell’attività alternativa. • I giudizi descrittivi delle discipline sono elaborati e sintetizzati sulla base dei quattro livelli di apprendimento (In via di prima acquisizione – Base – Intermedio – Avanzato) e dei relativi descrittori, in analogia con i livelli e i descrittori adottati per la Certificazione delle competenze. Essi sono correlati agli obiettivi delle Indicazioni Nazionali, così come declinati nel curricolo di Istituto e nella progettazione annuale della singola classe per la costituzione, ai fini della necessaria omogeneità e trasparenza, di uno standard di riferimento che ogni istituzione scolastica può comunque implementare. Pertanto, partendo dalle Indicazioni nazionali e dal repertorio degli obiettivi di apprendimento che sono oggetto della valutazione periodica e finale di ciascun alunno in ogni disciplina, i docenti della primaria hanno individuato quegli specifici obiettivi di apprendimento che caratterizzano i campi del sapere, le conoscenze e le abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze dei nostri alunni. Gli obiettivi di apprendimento individuati per ciascuna disciplina sono relativi all’intero anno scolastico e che ciascun docente, nell’ambito della propria libertà di insegnamento, valuterà per ogni periodo didattico gli obiettivi prescelti. Gli obiettivi contengono sempre sia l’azione che gli alunni mettono in atto, sia il contenuto disciplinare al quale l’azione si riferisce. Più specificamente: • l’azione fa riferimento al processo cognitivo messo in atto; • i contenuti disciplinari possono essere di tipo fattuale (terminologia; informazioni; dati; fatti; …), concettuale (classificazioni; principi; …), procedurale (algoritmi; sequenze di azioni; …) o metacognitivo (imparare a imparare; riflessione sul processo; …) con riferimento ai nuclei tematici contenuti nelle Indicazioni nazionali. I docenti valutano, per ciascun alunno, non più la conoscenza della disciplina, ma il livello di acquisizione dei singoli obiettivi di apprendimento individuati nella progettazione annuale e appositamente selezionati come oggetto di valutazione periodica e finale. La valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà ovviamente correlata agli obiettivi individuati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI) cosi come la valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento o con bisogni educativi speciali terrà conto del Piano didattico personalizzato (PDP). Visto il poco tempo utile disponibile per l’elaborazione della documentazione, le tabelle di valutazione deliberate dal Collegio dei Docenti e pubblicate sul sito, saranno successivamente integrate dei descrittori dettagliati e specifici per singolo obiettivo. Sono individuati quattro livelli di apprendimento (non modificabili): • avanzato; • intermedio; • base; • in via di prima acquisizione. I livelli si definiscono in base ad almeno quattro dimensioni/criteri, così delineate: a) l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo; b) la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo; c) le risorse mobilitate per portare a termine il compito; d) la continuità nella manifestazione dell’apprendimento. Mentre il voto indicava una mera indicazione di prestazione su un ordine di scala numerico, il livello descrive come procede l’apprendimento, rappresenta cioè la comunicazione di come sta lavorando ed apprendendo l’alunno. Questo nuovo sistema di valutazione sicuramente consentirà di individuare le attitudini e le specificità del singolo alunno mettendo in risalto le sue precipue predisposizioni. Consentirà altresì di raccogliere informazioni utili sui processi cognitivi per una continua modificabilità delle manifestazioni dell’apprendimento in un’ottica di progressione. Nel documento di valutazione finale, dunque, non sarà riportata la mera sommatoria degli esiti ottenuti in occasione di singole attività valutative bensì i reali risultati del percorso formativo di ciascun alunno grazie ad una descrizione dettagliata dei comportamenti e delle manifestazioni dell’apprendimento rilevati durante l’esperienza scolastica in modo continuativo».
A suo giudizio perché una famiglia dovrebbe iscrivere i propri figli in uno dei plessi dell’Istituto Picchi?
«A questa domanda vorrei che rispondessero i cosiddetti stakeholders…. Di motivi potrei elencarne tanti, ma non vorrei correre il rischio che si possa usare poi nei miei confronti la locuzione latina “Cicero pro domo sua” che si ripete spesso con riferimento a chi parla o agisce in proprio favore…».
Può ricordarci quali misure di sicurezza per il contenimento del contagio sono state adottate nel Comprensivo e se ci sono in arrivo ulteriori novità?
«Nel rispetto della normativa vigente in materia e con la consulenza costante del responsabile della sicurezza su lavoro e del medico competente dell’Istituto, sono state poste in essere tutte le misure atte a ridurre il rischio di contagio. Durante l’estate sono state valutate le capienze delle classi al fine di consentire il distanziamento sociale degli alunni e degli insegnanti, sono stati eseguiti lavori di manutenzione per creare aule delle dimensioni giuste, ove non esistenti, ed è stata predisposta una ulteriore aula esterna dal Comune di Collesalvetti. Sono state individuate misure per evitare assembramenti e garantire i gruppi “chiusi” di alunni, per consentire il ricambio dell’aria nei locali, per differenziare i flussi di percorrenza nei plessi. Le attività didattiche e di servizio sono state organizzate con scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita e sono stati elaborati protocolli di sicurezza per gestire gli ingressi da parte di terzi oltre che per le attività di pulizia e disinfezione. Sono state acquistate, tra l’altro, anche macchine per sanificare con il vapore e strumenti per gestire le operazioni di pulizia dei servizi igienici con maggiore efficienza ed efficacia. Tutte queste iniziative sono state descritte dettagliatamente all’inizio dell’anno scolastico in un documento pubblicato sul sito e tuttora scaricabile, dal titolo “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative dell’istituto comprensivo Anchise Picchi di Collesalvetti (LI) ai fini della prevenzione e della riduzione del rischio da contagio ai fini della salvaguardia della salute del personale, degli alunni e degli accompagnatori”. Le iniziative, naturalmente, sono costantemente rimodulate e/o integrate in relazione all’andamento epidemiologico e ad eventuali variazioni normative. Grandi e costanti sforzi sono profusi regolarmente per consentire lo svolgimento in sicurezza delle attività di educazione fisica, ove possibile. Qualche criticità è stata rilevata in alcuni plessi dell’istituzione scolastica, tuttavia bisogna dire che sono in atto interlocuzioni con il Comune di Collesalvetti per una migliore e più idonea sistemazione delle aree esterne dei plessi in vista dell’arrivo della primavera e dell’opportunità di svolgere le lezioni sempre all’aperto».
Ci sono dei progetti o delle iniziative particolari che ha piacere di illustrare ai lettori di Collenews.it?
«Progetti in cantiere ce ne sono molti, ma preferire parlarne quando saranno in fase più avanzata. Purtroppo, nell’ultimo anno l’emergenza pandemica ci ha costretto a lavorare a tappe forzate per rispondere costantemente alle pressanti richieste di sicurezza, ma garantendo nel contempo l’efficacia dell’azione didattica. Contiamo, come comunità educante, di implementare l’offerta formativa, come già descritto precedentemente. Ne sono un esempio l’innovativa aula polivalente realizzata con i fondi provenienti dal PON Atelier creativi ed attualmente in allestimento, un laboratorio attrezzato con stampante 3D, gli orti nei giardini, etc.. In questo sforzo possiamo contare sulla collaborazione degli Enti Locali e delle Associazioni presenti sul territorio che costantemente ci supportano con donazioni utilissime allo svolgimento delle lezioni come, ad esempio, le lavagne interattive multimediali di ultima generazione donateci recentemente. A proposito di ciò, colgo l’occasione per rinnovare i nostri ringraziamenti a tutti coloro che hanno creduto in noi e che ci supportano con affetto e disponibilità».