Guasticce Dopo aver spiegato il senso della Festa di Ognissanti, il parroco di Guasticce Don Ramon Guidetti, attraverso le pagine di questa testata, aiuta i lettori di Collenews.it ad entrare addentro al senso spirituale della Commemorazione dei Defunti che tradizionalmente ha luogo nel giorno immediatamente successivo alla solennità in cui si celebrano i Santi. Oltre a definire  l’aspetto spirituale della commemorazione, il sacerdote ha spiegato anche come questa ricorrenza possa essere un qualcosa che ci aiuta a ripercorrere la «storia delle nostre radici».

Il parroco di Guasticce, Don Ramon Guidetti

LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI «La Commemorazione dei Defunti – spiega Don Ramon – è immediatamente successiva e collegata alla festività di Ognissanti e come quest’ultima anch’essa ha origini antiche. Una delle opere di misericordia, infatti è sempre stata – spiega ancora il parroco – quella del seppellire i morti in forma di omaggio. Ricordiamo i defunti perchè, secondo la tradizione cristiana, la morte è un qualcosa che fa parte della vita. La viviamo infatti quotidianamente quando ad esempio sopraggiunge per i nostri cari. Nell’ottica cristiana non è vista come un qualcosa di negativo, ma come un evento redentivo. Per i martiri era infatti un dono poiché, tale evento, per loro costituiva un’entrata nella beatitudine di Dio. Per la fede cristiana – ha concluso il sacerdote – è anche il “trampolino” per l’eternità. Questa commemorazione, ci è inoltre utile per fare mente locale e per non dimenticarci della nostra storia, delle nostre radici, in una società come quella di oggi in cui si fa presto a dimenticare. Ricordare le persone che non ci sono più e che hanno fatto parte del passato diventa infatti anche un modo per dare continuità ai valori ed ai principi delle persone di un tempo».

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