«Dopo l’emergenza Covid abbiamo deciso di organizzare un qualcosa di educativo per i bambini che ci aiutasse a valorizzare il nostro impianto sportivo – così Sergio Cortesi della Società “Lions Amaranto Rugby“ – anche se avevamo in mente già prima di organizzare qualcosa di simile. Gli scorsi anni come società sportiva abbiamo organizzato solo un percorso di allenamenti estivi per i ragazzi tesserati che dovevano prepararsi per la successiva stagione sportivo agonistica. Quest’ anno invece abbiamo creato questa iniziativa del Summer Camp dedicata a tutti i bambini con età compresa tra i 4/5 anni sino ai 12/13. Questi ultimi sono stati suddivisi per gruppi in base all’ età denominati Sharks, Dragons, Tigers e Maori».
«Siamo partiti il 15 giugno – spiega ancora Cortesi – svolgendo settimanalmente, dal lunedì al venerdì, varie attività. Il tutto è ovviamente improntato sull’attività sportiva, ma, nonostante il nostro background rugbistico, abbiamo deciso di svolgere attività dedicate allo sport a 360 gradi, come la pallacanestro, il calcio e la pallavolo. Il programma è strutturato con due giornate a settimana dedicate ad una “full immersion” di attività sportiva e laboratori di inglese, altri due giorni dedicati interamente ai laboratori di lingua ed il venerdì che è invece dedicato esclusivamente all’attività ludico-ricreativa con vari giochi organizzati settimanalmente, come i giochi d’acqua organizzati la scorsa settimana ed i giochi senza frontiere che hanno avuto luogo questa settimana. Chiaramente, questa turnazione di attività è stata anche pensata per evitare assembramenti e tenere i vari gruppi di bambini e ragazzi in aree distinte del complesso sportivo. Ci tenevamo inoltre a ringraziare la signora Ingrid Mazzolena, che in qualità di madrelingua inglese ci ha permesso di arricchire la nostra iniziativa, con i laboratori da lei organizzati, andando ad integrare l’aspetto ludico-sportivo con quello puramente educativo. Sicuramente cercheremo di organizzare questa attività anche per i prossimi anni».
A parlare meglio dell’attività dedicata all’apprendimento della lingua inglese è stata proprio Ingrid Mazzolena. «In qualità di madrelingua inglese – così la donna – sono stata coinvolta in questo progetto per organizzare degli “English Labs” da affiancare all’attività sportiva. Sono dei laboratori in cui si fanno vari giochi e attività. Il tutto, ovviamente, in lingua inglese. Inizialmente i bambini e ragazzi che hanno partecipato a questa attività erano abbastanza “spaventati” dal fatto che io interagissi con loro soltanto in lingua inglese, ma con il passare dei giorni ho visto che incominciavano ad interessarsi sempre di più a questa attività e ad esserne entusiasti ed io, ovviamente, non posso far altro che dirmi molto soddisfatta dal riscontro ottenuto e per l’interessamento mostrato verso questa attività».
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