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L’intervista (II^ parte) – ISTITUTO BENEDETTINI: LE PROSPETTIVE DI RIPARTENZA PER LA SCUOLA

Il prof. Marco Gorini, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “M. Benedettini” di Stagno

Stagno Dopo la pubblicazione, ieri, della prima parte dell’intervista al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “M. Benedettini” di Stagno, nell’ambito della quale il prof. Marco Gorini faceva un bilancio dell’esperienza della didattica a distanza nell’Istituto Benedettini, Collenews.it pubblica ora la seconda parte nella quale lo stesso dirigente parla delle prospettive di riavvio al termine dell’estate, non mancando di sottolineare, in conclusione, come «questa comunità in questo momento di emergenza ha mostrato veramente quanto vale».

 

Prof. Gorini, quali sono le prospettive di riavvio al termine dell’estate, i progetti educativi, i sistemi di riorganizzazione per il futuro che sulla base dell’esperienza COVID avete deciso di ripresentare e riutilizzare anche quando la fase dell’emergenza epidemiologica sarà definitivamente conclusa?

«Noi abbiamo partecipato ad un Progetto PON, che è stato approvato e prevede l’allestimento di una smart class, una classe virtuale, I Progetti PON sono finanziati dalla Comunità Europea. Pensiamo, anche grazie a questi fondi, di acquisire nuovi device, nuove strumentazioni per allestire nuove classi virtuali e, se l’emergenza dovesse protrarsi, consegnare questi ulteriori dispositivi agli studenti che ne dovessero avere bisogno. Ad oggi non abbiamo indicazioni chiare da parte del Ministero: non sappiamo se ci sarà la possibilità di una didattica in modalità mista o se gli allievi saranno tutti in classe. Per cui dovremmo rivedere l’assetto organizzativo, cioè il numero degli alunni per classe; dovremo tenere in considerazione le distanze e tutti i dispositivi di sicurezza. È uscito un documento tecnico, con le indicazioni sul possibile rientro a scuola a settembre con raccomandazioni relative alla distanza (di un metro), l’aereazione degli ambienti, i dispenser per igienizzare le mani. Non si può ancora dire con certezza che riprenderà la didattica in presenza. Poi ogni scuola ha una sua specificità…»

Ci sono dei margini di autonomia per ciascun Istituto Comprensivo oppure no?

«Io prendo in considerazione il protocollo che è uscito per l’esame di maturità. È un protocollo chiaro, ben strutturato e lì margini non ci sono, bisogna adeguarsi e attenersi in maniera rigorosa a quanto vi è stabilito. Le condizioni delle strutture delle scuole italiane sono diverse sul territorio nazionale, quindi il protocollo che uscirà dovrà avere delle indicazioni chiare, però anche flessibili in base alla realtà territoriale».

Almeno per le classi con un numero non troppo consistente di alunni, come mi risulta ci siano in parte nell’Istituto Minerva Benedettini, è ipotizzabile la didattica in Presenza laddove per svariate ragioni a settembre non fosse riproponibile per tutti, magari venga adottato un sistema misto?

«Sì, l’ipotesi è stata fatta, si tratta di un sistema in modalità “blended”, cioè mista: quindi un po’ a distanza e un po’ in presenza. Sono tutte ipotesi che sono venute fuori in questi mesi, però è una situazione in evoluzione quindi non mi sento di potermi esprimere, perché non ci sono ancora margini per poter dare con esattezza un’indicazione alle famiglie. Abbiamo già adottato un protocollo interno che ci ha chiesto la Regione Toscana, che riguarda i lavoratori, per l’attivazione di un contingente minimo per la segreteria per le attività indifferibili, poi per tutto quello che riguarda il rientro a settembre occorrerà basarsi sulle indicazioni ministeriali per cui, per ora dobbiamo aspettare. Naturalmente anche questo comporterà un grande lavoro di squadra, una grande sinergia tra l’ente locale e la scuola e ci vorrà sicuramente un grande impegno. Per questo, devo dire che con il Comune già ci siamo accordati per riunirci prossimamente, stendere delle ipotesi e trovare delle soluzioni: una che prevede la didattica in presenza, un’altra che prevede la didattica mista. Siamo quindi ancora nella fase di studio, in modo da anticiparci nell’attesa che il Ministero ci fornisca indicazioni più dettagliate. Infine, vorrei sottolineare che è stato veramente grande il lavoro dei docenti, che hanno portato avanti tutto quello che era possibile con la didattica a distanza e anche i traguardi che ci eravamo prefissati in una condizione normale, penso per esempio alle prove parallele. Con la didattica a distanza so che ci sono state tante difficoltà, che comunque sono state superate e questo mi rende felice, perché anche preparare e somministrare le prove parallele per il nostro Comprensivo è un traguardo importante, perché oltre a portare avanti un lavoro di squadra, ci dà anche delle risposte concrete su quelle che sono le competenze raggiunte dai nostri ragazzi. Poi, devo dire che anche il lavoro fatto nella scuola dell’infanzia è stato enorme; è stato addirittura terminato il curricolo verticale, che non è altro che la programmazione, la nostra stella polare, per le competenze che dovremo poi raggiungere nell’arco dei tre anni. Quindi, sono stati portati avanti tutti quegli adempimenti che avevamo previsto nel momento di normalità e questo fa onore a tutti i docenti e a tutti noi. Io sento proprio il grande sforzo che hanno fatto. Questa comunità in questo momento di emergenza ha mostrato veramente quanto vale».

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