“Il divieto introdotto con l’ordinanza – adottato ovviamente in via temporanea per il periodo dell’emergenza – individua una possibilità di contagio nella consultazione promiscua di giornali e riviste. La loro condivisione è dunque sospesa in pubblici servizi quali bar, pizzerie e ristoranti, stabilimenti balneari nonché in studi professionali e spazi dove esercitano le loro attività parrucchieri, estetisti, tatuatori“, conclude la nota regionale.
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