Lucrezia ha partecipato alla sessione di laurea con il programma Microsoft Teams. «Ci siamo collegati alla seduta di laurea, che iniziava alle tre. Anche i professori come noi – racconta la ragazza – erano ognuno nel proprio ufficio/casa. Una volta collegati dovevamo attendere il nostro turno con telecamera e microfono spenti aspettando che gli altri candidati discutessero la loro tesi. Io ero l’ultima della giornata. Quando è stato il mio turno il presidente di commissione ha chiamato il mio nome e io ho acceso microfono e videocamera, mi sono fatta riconoscere mostrando il libretto universitario, dopodiché la mia relatrice ha introdotto la mia tesi e poi io con le slide in condivisione con gli altri partecipanti e con i professori ho esposto la mia tesi. Dopodiché mi hanno fatto una domanda a testa i miei due controrelatori. Una volta risposto, i professori si sono riuniti in un’altra videochat privata dove discutevano il voto, infine si sono ricollegati nell’aula pubblica dove il presidente mi ha comunicato il voto e infine mi ha proclamata dottoressa».
«Tutto ciò – conclude la ragazza guasticciana – si è svolto nel salotto di casa mia, io mi ero comunque messa tutto il completo che ormai avevo comprato, nonché una corona fatta in casa la sera prima. Dopo la proclamazione ho brindato con i miei genitori, e abbiamo anche “sparato i coriandoli in casa”. Ovviamente, ho ricevuto mille video-chiamate e messaggi da parte degli amici che volevano sapere notizie e partecipare in qualche modo alla cerimonia, anche se solo virtualmente. Ovviamente è stato tutto molto strano, però l’importante è che sia finita in qualche modo. Ci hanno comunque promesso che alla fine di questa situazione dovremmo fare una normale proclamazione».
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