Padre di ben 6 figli (Fiorito, Eugenio, Giannina, Graziano, Maria e Paola) avuti con la moglie Ieris, con la quale si sposò nel lontano 1949, Luigi venne ad abitare a Collesalvetti nel 1979 per ragioni di lavoro. Quel lavoro che, assieme alla famiglia, è stato l’oggetto della sua totale dedizione. «Nel lavoro di agricoltore – ci racconta la figlia Paola – ha dato tutto sé stesso: non ha avuto tempo per passioni o hobby». A rendere speciale questa giornata di festa, la riproduzione di una registrazione in cui la moglie Ieris canta la celebre Ave Maria di Schubert (poi cantata dal vivo anche il marito della nipote, il tenore Marco) e la lettura pubblica di una lettera dei figli e dei nipoti.
Ma la vita di Luigi non è sempre lieta come oggi, anzi: ha trascorso veri e propri momenti drammatici, come quando durante la guerra fu fatto prigioniero e una bomba colpì il carro su cui si trovava assieme ad altri due uomini e lui rimase l’unico superstite. O quando riuscì a passare indenne un campo minato. Oggi tutto questo rimane solo un lontano ricordo: memoria storica per i giovani che vivono il presente. A lui, invece, il godersi questi momenti di gioia fra l’affetto dei suoi cari.
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