“La notizia viene diffusa solo adesso – spiegano dalla proprietà nella stessa nota – perché lo scorso 12 dicembre il ritrovamento è stato definitivamente segnalato e pubblicato su wikiplantbase#Toscana, catalogo online delle piante vascolari della Toscana lanciato dai proff. Bedini e Peruzzi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa“.
«Per noi questa notizia è di grande orgoglio – così Sabina Vitarelli, titolare della Tenuta Bellavista Insuese – perché valorizza ulteriormente la specificità unica di quest’area facente parte dal 2016 della Riserva “M.A.B. UNESCO Selve Costiere di Toscana”. Ringrazio il dottor Pasquinelli per la passione con cui da molto tempo studia l’ambiente della tenuta e personalmente gli sono doppiamente grata perché il ritrovamento della rara specie di gladiolo è avvenuto in concomitanza con il mio compleanno».
“La Tenuta Bellavista Insuese valuterà di valorizzare, insieme al suddetto biologo, ulteriori forme di biodiversità presenti”. Dalla Bellavista Insuese tengono a sottolineare che «il ritrovamento del gladiolo palustre rappresenta un’ulteriore riprova delle peculiari virtù dell’ecosistema che si estende tra l’Oasi della Contessa a Stagno e le Colline di Guasticce, all’interno della nostra Tenuta».
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