“Turismo del cibo e dell’olio, ruolo strategico del paesaggio rurale olivicolo, importanza dell’identità territoriale, visione dell’olio come cultura e stile di vita, produzione, marketing ed educazione scolastica e formazione saranno i temi dibattuti dai massimi esperti per ciascuna materia all’interno dei sei panel tematici. Gli Stati Generali dell’Olio – conclude la nota regionale – avranno come tema centrale cultura, identità, territorio, qualità e sviluppo sostenibile e saranno propedeutici all’espressione delle linee guida da inserire nell’Agenda 2030 delle Città dell’Olio“.
«L’olio toscano – ha detto Remaschi – è riconosciuto a livello internazionale per la sua qualità. Dobbiamo però lavorare sugli aspetti legati alla produzione perché troppo spesso l’olivo è associato soltanto al paesaggio. Dobbiamo insistere sull’innovazione e sul recupero della superficie olivicola abbandonata, che attualmente rappresenta il 25% del totale. Va seguito l’esempio di quanto fatto in campo vitivinicolo dal 1986 quando, da una situazione di crisi, si è deciso di investire in modo massiccio per arrivare ai risultati attuali. Segnali importanti in questa direzione arrivano dai progetti integrati di filiera».
«Occorre poi lavorare a livello culturale – ha aggiunto l’assessore regionale – partendo dalle scuole attraverso le mense per arrivare alle famiglie, perché chi lavora nel settore possa avere una giusta remunerazione. Il settore ha costi elevati e il prezzo per un prodotto di qualità viene di conseguenza; senza un reddito adeguato, per gli addetti al settore tutto diventa più complicato. A Siena – ha concluso Remaschi – sarà un momento importante per intavolare un discorso che guarda al futuro e Agenda 2030, lo strumento strategico studiato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio con i tavoli di lavoro, che punterà ad individuare linee guida per una migliore gestione del territorio, per lo sviluppo del marketing, della comunicazione e della cultura dell’olio extravergine di oliva».
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