Giuliano Santucci capostipite della famiglia e socio fondatore dell’azienda attraverso i suoi ricordi ha ripercorso le tappe salienti della storia dell’azienda di famiglia. «L’idea di fondare quest’azienda è partita da me – così Giuliano Santucci – in quanto ho sempre avuto una grande passione per i motori. Già da ragazzino infatti, il pomeriggio dopo la scuola invece di studiare andavo a dare una mano in un’officina di Livorno, nel quartiere San Marco. È da quel periodo che ho sviluppato la passione per la riparazione dei mezzi pesanti, ma non delle autovetture. Questo per un semplice motivo: una macchina con una candela in meno può continuare ad andare mentre la manutenzione di un mezzo pesante richiede più passione ed impegno in quanto esso, senza un iniettore, per il peso che deve trainare non riesce ad andare. Così nel 1969, coinvolgendo mio fratello Alfredo che ai tempi faceva il falegname, decisi di aprire questa officina».
«Sono molto contento di aver fatto questa scelta cinquant’anni fa – ha poi concluso Giuliano Santucci – e soprattutto mi rende orgoglioso il fatto di aver passato questa attività a figli e nipoti che, scegliendo di non prendere altre strade, hanno seguito il nome dell’azienda. Devo inoltre devo ringraziare la mia passione per il ciclismo. Io e mio fratello siamo infatti direttori sportivi ed io tuttora seguo una squadra e tutti i miei figli e mio nipote hanno praticato questo sport che gli ha trasmesso i valori dell’educazione, del rispetto per gli avversari ma soprattutto, essendo uno sport duro e non adatto a tutti, ho trasmesso loro la tenacia per andare avanti nella vita sia professionalmente che umanamente».
«In azienda – racconta invece l’amministratore delegato Carlo Santucci – ci sono da un po’ meno di 20 anni. Per me è un orgoglio poter continuare un’attività di famiglia, riconoscendo il lavoro di chi ha posto le basi per costruire quello oggi c’è. Guardare sempre al futuro è fondamentale. La fortuna è quella di avere una famiglia molto unita che ci ha consentito di superare i momenti difficili con maggiore serenità».
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