L’incontro è stato strutturato in due parti: la prima dedicata all’aspetto naturalistico del territorio e la seconda alle “testimonianze preistoriche” lasciate dall’uomo. Nel corso della prima parte Sammartino ha fatto un rapido excursus degli elementi naturalistici presenti nel territorio di Parrana e dato nozioni sulla formazione delle rocce, sui minerali ed i fossili rinvenibili in questa porzione di territorio colligiano risalenti al periodo in cui queste zone erano toccate dal mare (65-120 milioni di anni fa) come ossidi di silicio, ossidi di ferro, giacimenti di gesso, opali e conchiglie ed impronte lasciate da animali come aragoste, granchi che si sono sedimentate col passare del tempo. Il relatore ha in seguito parlato della attuale flora, mostrando fotografie di vari esemplari di fiori e piante rinvenibili a Parrana come le campanule, l’iris, l’orchidea e dell’attuale fauna illustrando varie tipologie di insetti presenti, molluschi di acqua dolce come i granchi che si trovano nei torrenti e altri tipi di animali.
La seconda parte della conferenza, è stata invece dedicata da Sammartino alla Parrana preistorica e sui segni lasciati dall’uomo in quegli anni come vari tipi di pietre lavorate e trasformate in oggetti da taglio, in frecce e vari tipi di ceramiche lavorate. L’archeologo ha inoltre mostrato alcune fotografie che testimoniano la probabile presenza di una necropoli sul territorio di Parrana San Martino. Nelle battute finali dell’incontro dall’archeologo si è confrontato ed ha risposto alle domande del pubblico presente.
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