La lezione tenuta dalla Cagianelli ha illustrato la vita del pittore surrealista Alessandro Scheibel, dapprima dando alcuni cenni puramente biografici e successivamente passando alla descrizione delle sue opere e al confronto con altri artisti a lui vicini o affini come Osvaldo Texeira, Felice Carena (nella cui opera intitolata “La scuola” 1927-1928 si trova un ritratto di Scheibel) e Libero Andreotti fino ai primi dipinti e autoritratti con i quali Scheibel si affaccia negli anni 30 sulla scena artistica fiorentina, per arrivare all’incontro e alla successiva relazione con l’artista Fiamma Vigo e alla riscoperta dell’interesse per l’arte delle civiltà antiche.
L’archeologa ha infatti mostrato alcune opere della fase puramente surrealista dell’artista mostrando come nella sua arte incomincino ad entrare elementi correlati all’arte egizia (come nell’opera Composizione surrealista con figura egizia del 1952 o nell’opera L’Archetipo) ed etrusca (come nell’opera Il canopo etrusco del 1953).
Cristina Cagianelli ha in seguito sottolineato come Scheibel, nonostante queste opere contengano elementi dell’arte antica, riesca comunque a descrivere il presente e il futuro, come ad esempio nell’opera La federazione europea in cui gli Stati europei rappresentati da persone vengono trasportati da una donna simbolicamente rappresentata come una nave verso il futuro. Infine, la docente si è concentrata sugli ultimi anni di attività dell’artista e sulla sua attenzione per l’archetipo della figura femminile, che troviamo ad esempio nell’opera degli anni ’70 Figura femminile con veste bianca.
All’evento hanno partecipato diverse persone che, al termine della relazione si sono dimostrate entusiaste ed hanno ricevuto in dono un catalogo con le opere dell’artista.
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