“C’è la barriera – retrattile, per non creare ostacoli in caso di piene – che serve a raccogliere i rifiuti che scorrono nei fiumi, in modo completamente automatizzato e che li trasporta, ventiquattro ore su ventiquattro e ad emissioni zero, verso il piano stradale. L’ha ideato la Blue Line, start-up toscana. C’è il prototipo di un piccolo mulino galleggiante, che la River Cleaning System ha ideato con il medesimo scopo. Più mulini si possono montare in serie, autoalimentati dalla forza della stessa corrente del fiume e la spazzola che mettono in movimento spinge in modo passivo i rifiuti che si trovano a pelo d’acqua verso un contenitore più a valle“, si legge ancora nella nota regionale.
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