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ARTIGIANI E ACCESSO AL CREDITO, LA REGIONE FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Collesalvetti «La possibilità di accedere al credito per aziende di piccole e piccolissime dimensioni come la maggior parte di quelle toscane è un’esigenza prioritaria. Per questo come Regione abbiamo deciso di includere, tra le misure del Patto per lo sviluppo firmato nelle settimane scorse con le parti sociali, un fondo specifico, Garanzia Toscana, con un plafond di 60 milioni di euro che servirà proprio, attraverso la concessione di garanzie e l’abbattimento dei costi, a rendere più facile il credito e quindi gli investimenti delle imprese».

Così l’assessore allo sviluppo economico risponde all’appello lanciato oggi sulla stampa, dal presidente della Confartigianato di Arezzo Ferrer Vannetti che, lamentando un forte calo produttivo del settore, lo mette in relazione, fra l’altro, alla forte diminuzione dei prestiti, in particolare per aziende artigiane di piccole e piccolissime dimensioni.

«Il Patto firmato da tutte le associazioni di rappresentanza del mondo produttivo – ricorda Ciuoffo rappresenta un punto fermo. Noi vogliamo ripartire da qui, incentivando le imprese che vogliono investire, unico vero antidoto contro la crisi. Alle imprese artigiane che in questi mesi registrano una brusca marcia indietro, voglio dire che noi ci siamo e stiamo producendo atti concreti per rendere dare supporto dove gli strumenti finanziari del sistema bancario sono inadeguati a sostenere una struttura produttiva fatta di piccole e piccolissime imprese, a misura di aziende artigiane. Stiamo dialogando per questo con il mondo delle banche, ma per noi resta comunque cruciale anche il ruolo dei Confidi».

A questo proposito Ciuoffo ricorda come di recente la Regione abbia espresso la sua contrarietà ad abrogare la Lettera “R” dell’art.18 comma 1 del d.lgs. 112/1998, che prevedeva la possibilità per una impresa di accedere alle garanzie dei Confidi, siano mutualistici o privati, o a garanzie pubbliche promosse dalle Regioni. “Il fondo proposto dalla Regione prevede tre linee di intervento: 30 milioni come riassicurazione delle garanzie rilasciate dai Confidi estendendo la copertura dal 60 all’80 per cento per liquidità e al 90 per cento per investimenti, 20 milioni per la garanzie di chi non può accedere al fondo centrale ma ha comunque requisiti di solidità aziendale, 10 milioni infine come contributo alle imprese per l’abbattimento dei costi delle operazioni di garanzia, spiegano dalla stessa Regione.

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