“Domenica 9 giugno – si legge in apertura di comunicato – gli elettori di Collesalvetti saranno di nuovo chiamati a votare per il ballottaggio al fine di eleggere il sindaco del Comune. Da una parte una destra liberale rappresentata da un Partito Democratico che, con le sue politiche liberiste e antipopolari, ha compresso i diritti dei lavoratori, favorendo in tale modo la crescita di Forza Italia prima e della Lega poi, soprattutto tra i ceti meno abbienti, rendendo precario il lavoro e la vita e togliendo il futuro alle giovani generazioni. Dall’altra una coalizione di destra reazionaria, trainata dalla Lega, che, approfittando anche del periodo di crisi in cui viviamo, fomenta l’odio razziale e la guerra tra poveri, oltraggiando un giorno sì e l’altro pure la nostra Costituzione e la Resistenza, da cui essa è nata”.
“Il PCI di Collesalvetti – si legge ancora nella nota – ritiene per questi motivi di non dare indicazione di voto per nessuno dei contendenti. L’unica cosa che può far cambiare il nostro giudizio è un segnale politico di discontinuità da parte del Partito Democratico di Collesalvetti dalle politiche nazionali e regionali di quel partito, in modo che l’antifascismo e la difesa della Costituzione a cui si appella immancabilmente alle scadenze elettorali diventino veramente la bussola a cui ispirarsi nella sua azione politica e amministrativa”.
“Il PCI – conclude il documento – ritiene invece necessario e impellente intensificare il lavoro per la costituzione di un grande movimento antifascista, in corrispondenza con i movimenti dei lavoratori e degli studenti, che con le loro rivendicazioni sociali e di rinnovamento della società, sono indispensabili per un rafforzamento della democrazia, continuando così le profonde tradizioni antifasciste che nel passato Collesalvetti, nella sua diversa composizione sociale, ha dimostrato di avere, e che devono essere il fondamento della vita sociale e culturale del territorio”.
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