Collesalvetti “Incrementare la produzione di energia rinnovabile si può“. Ne è convinta la Regione Toscana che in una nota stampa scrive e spiega: “per esempio producendo biocombustbili dai rifiuti organici” “La Toscana – si legge ancora nella nota – si sta organizzando e lo ha dimostrato anche stamani (ieri per chi legge, ndr) , all’evento conclusivo del progetto regionale Bio2Energy intitolato Un nuovo modello di economia circolare organizzato da Alia Spa, che si è tenuto nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Firenze e durante il quale si è illustrato il modello evoluto di digestione anaerobica che vede gli impianti di depurazione come possibili cellule di trattamento rifiuti. Bio2Energy è infatti il primo progetto regionale che esporta a scala preindustriale il trattamento di rifiuti organici e la conseguente produzione di biocombustibili (in particolare il bioidrogeno), sfruttando l’impiantistica di depurazione esistente”.
«I risultati di progetti come Bio2energy – ha detto la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni intervenendo alla tavola rotonda – costituiscono tanto un avanzamento della frontiera delle conoscenze e delle nuove tecnologie quali elementi chiave per supportare la competitività delle imprese, la loro crescita e la creazione di lavoro qualificato, in linea con le aspettative dei nostri giovani formati. Bio2energy, insieme agli altri progetti finanziati sul bando FAR FAS 2014 – ha proseguito la Barni – è stato frutto di un accordo importante e complesso tra Regione Toscana, Ministero per lo Sviluppo Economico e Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. Il valore di questa linea di finanziamento consiste proprio nel promuovere una fruttuosa collaborazione fra il sistema della ricerca pubblico e privato dando vita a progettualità che propongono soluzioni tecnologiche innovative a problemi reali delle nostre imp rese e della collettività. Con Bio2energy ci siamo riusciti, abbiamo creato un volano che ha dato importanti risultati in merito al tema della gestione evoluta del recupero dei rifiuti organici di origine urbana e sperimentato a scala industriale dei sistemi di trattamento innovativi che consentono di parlare del nuovo concetto di “bioraffineria anaerobica”».
«La Regione Toscana – ha quindi detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – ha da tempo intrapreso la strada dell’economia circolare, puntando sulla sostenibilità e sulle energie rinnovabili. Non solo, con i maggiori settori produttivi toscani abbiamo avviato specifici tavoli, al fine di risolvere le problematiche legate ai cicli produttivi e favorire le migliori forme di riuso, reciclo e recupero, prevedendo al tempo stesso quelle più ottimali di smaltimento. Un confronto impegnativo ma fondamentale per la proposta di legge sull’economia circolare alla quale stiamo lavorando. Certo il passaggio da una economia lineare ad una circolare rappresenta un cambiamento profondo per tutto il sistema, anche dal punto di vista culturale. In questo senso è fondamentale promuovere una corretta educazione ambientale per sensibilizzare a modelli di consumo più sostenibili».
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