Collesalvetti ha il suo nuovo parroco. Don Alessandro Pierotti ha fatto il suo ingresso ufficiale nella Parrocchia dei Santi Quirico e Giulitta ieri sera alle 21:00 con la Messa di insediamento alla presenza dell’Arcivescovo di Pisa, S. E. Mons. Giovanni Paolo Benotto e di numerosi altri sacerdoti. 59enne, originario di Cascina, il presbitero era già stato a Collesalvetti, da seminarista, 38 anni fa.
UN SALUTO AFFETTUOSO Gremita la chiesa per l’ingresso del nuovo parroco; tanti i fedeli che hanno voluto dargli il benvenuto. Presente anche il sindaco Lorenzo Bacci, che nell’ambito della cerimonia si è detto «veramente felice di esserci». Il primo cittadino, peraltro, aveva già avuto modo di dare il “ben arrivato” al sacerdote nel suo studio in Municipio in mattinata. A nome della comunità parrocchiale a dare il benvenuto al presbitero è stato Ettore Fiaschi, che ha ringraziato l’Arcivescovo per aver donato a Collesalvetti un nuovo pastore: «temevamo di rimanere a lungo senza parroco». Fiaschi ha anche ringraziato Don Innocenzo.
LA CONSEGNA Nel corso della sua omelia, Mons. Benotto ha voluto ricordare che «il modello a cui il sacerdote deve ispirarsi è Cristo» e sottolineare che «Don Alessandro ha avuto varie esperienze parrocchiali». Poi l’Arcivescovo ha consegnato al nuovo parroco la chiave del tabernacolo, gli olii santi ed il grembiule per la lavanda dei piedi del Giovedì Santo.
IL DISCORSO DEL NUOVO PARROCO In conclusione di cerimonia anche Don Alessandro ha preso la parola: «La prima parola che vi dico è “grazie”: mi hanno insegnato a dire grazie, sempre. Un “grazie” legato a questa giornata, ma esteso a tutte le giornate che vivrò qui e a tutte le persone che incontrerò. “Gioia” è una parola che è risuonata parecchie volte questa sera e vedere persone contente mi mette a mio agio. Il parroco non è un funzionario, ma un collaboratore della vostra gioia. Si realizza, in questo modo, un incontro umano, un incontro tra persone. E questo per me è stimolante, anche per la curiosità con cui vivo la vita. Dietro ad ogni incontro per me c’è un’aspettativa immensa: si tratta di un dono reciproco. Oggi c’è un parroco che entra nella vita di una comunità, ma anche una comunità che entra nella vita di un parroco».
A seguire, uno scambio di doni reciproco fra la comunità ed il sacerdote e un rinfresco conviviale nella sala parrocchiale.
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