I PARTITI… Certo, il rischio di bruciare un candidato è reale (se lo si lancia troppo prima), ma attardarsi oltre misura significherebbe per converso non avere il tempo sufficiente per dargli modo di presentarsi al territorio e alla sua gente. Chi candiderà il PD? Chi il Movimento Cinque Stelle? E nel centrodestra? E la nuova lista civica “Cittadini in Comune“? Il Partito Democratico, come avviene anche a livello nazionale, dovrà probabilmente trovare un compromesso al proprio interno fra l’anima renziana e quella orlandiana; dovrà decidere se agire nel segno della continuità o della discontinuità. I Cinque Stelle dal lato loro dovranno evitare l’errore di agiarsi sugli allori di un risultato nazionale che potrebbe essere replicato come non (le Amministrative infatti sono una partita completamente diversa da quella nazionale: ci può essere un traino da parte del trend nazionale, ma poi si tratta di governare Collesalvetti in questo caso più che di affermare una corrente di pensiero. Ragion per cui, candidato e squadra credibili e programma territoriale saranno fondamentali). Nel centrodestra poi occorrerà vedere che partita e quali alleanze decideranno di porre in essere i partiti della coalizione. La novità di questa tornata elettorale è (al momento, vedremo poi se ce ne saranno altre) sicuramente la lista civica “Cittadini in Comune“. Una lista civica che si è già presentata pubblicamente al territorio; rimane da vedere che posizioni assumerà sulle singole questioni della campagna elettorale (quando questa entrerà nel vivo).
…E I LORO PROGRAMMI Una cosa è certa: fondamentali saranno i programmi elettorali. Perché il territorio comunale ha bisogno di una scossa su più fronti. E se è vero che “la politica non decide tutto”, è pur anche vero che essa può e deve dare un impulso fondamentale. C’è un tessuto commerciale da rilanciare (la politica economica in questo caso consiste nel creare le condizioni per il rilancio, poi chiaramente il mercato dovrà in larga parte autogestirsi), ma anche un tessuto sociale che si sta affievolendo sempre più (la partecipazione popolare è ai minimi termini o proprio sotto: la gente non crea nuove associazioni, non organizza nuovi eventi, non si mette in gioco e in larghissima parte non partecipa nemmeno agli eventi organizzati da altri). Un tessuto sociale cronicamente stanco di cui un sintomo lampante è la scarsissima partecipazione popolare alle sedute dei CDF. Già, anche di questo si dovranno occupare la prossima Giunta ed il relativo Consiglio Comunale: del rilancio dei Consigli di Frazione. E non solo relativamente alla partecipazione della gente ad essi. In questa pagina del sito istituzionale del Comune di Collesalvetti l’ultima riunione di un CDF è datata 15 maggio. Ben 2 mesi di inattività per tutti i Consigli. E, contando che è verosimile che prima di metà settembre (se non di più) in nessuno di questi organi verrà indetta una nuova riunione, si salirà a 4 mesi di inattività: quasi metà anno. O si lasciano morire lentamente questi organismi della partecipazione (e sarebbe un peccato) oppure bisogna trovare il modo di dar loro una scossa. La nuova Amministrazione dovrà occuparsi anche di ragionare in termini di programmazione strategica. La vicenda della scomparsa della banca da Guasticce dal paese e di alcuni altri servizi (anche fondamentali) dalle frazioni del territorio potrebbe essere un inquietante sintomo di desertificazione. Un processo da evitare assolutamente perché significherebbe davvero il “colpo di grazia” per il territorio.
Ecco: di tutto questo (e molto altro ancora) dovrà discutere la politica. Importanti i nomi, i partiti, certo… ma tutto deve essere strumentale ai programmi e alla loro concreta realizzabilità.