Simoncini, richiamando il valore occupazionale (10% degli occupati totali) ed economico (circa il 20% del più toscano), ha innanzitutto fotografato la situazione di un settore che è molto cresciuto numericamente anche negli anni della crisi (i liberi professionisti sono oltre 150.000) e che quindi in una situazione di stagnazione della domanda, corre il rischio di indebolirsi. Emblematico il dato sui fatturati: il 60% degli studi professionali denuncia un fatturato inferiore ai 50.000 euro l’anno.
La Regione comunica quindi di essersi collocata a fianco e a sostegno di un mondo variegato tra avvocati, medici, architetti, ingegneri e professionisti di molte altre discipline, ma costituito prevalentemente da giovani (quasi il 50% è sotto i 40 anni) varando sin dal 2008 una legge regionale ad hoc, la 73 del 2008, a sostegno del settore. Il passaggio successivo è stata la possibilità di includere i professionisti tra i destinatari dei fondi comunitari in tutti i bandi: i bandi in molte altre regioni italiane ancora oggi sono strutturati in modo tale da consentire solo la partecipazione delle imprese. Altra misura gettonata dai professionisti (262 domande) è il fondo di rotazione che consente di avere prestiti garantiti a tasso zero: in questo caso è disponibile un milione di euro proveniente dal bilancio regionale.
Se si prendono poi in considerazione le misure del Por Fesr, i numeri delle domande si riducono fortemente ma solo per un motivo temporale: è da appena un anno che sono state attivate queste misure per i liberi professionisti, i quali hanno ora a disposizione forme di microcredito e fondi per il supporto all’internazionalizzazione e per presentare progetti di ricerca e sviluppo. Per diffondere la conoscenza di queste ultime opportunità, più in generale, per conoscere in maniera più approfondita le politiche attive della Regione per il mondo delle professioni la Toscana ha programmato un tour di incontri nelle città capoluogo: Arezzo ha ospitato la prima tappa, Livorno, la seconda.
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