A curare il progetto, ideato dalla dirigente scolastica Maria Grazia Fontani – e che già in passato aveva suscitato l’interesse degli alunni con la creazione del logo dell’Istituto, che ovviamente riportava immagini delle opere di Picchi – è stata la professoressa Alice Bajardi che da subito ha mostrato entusiasmo e determinazione nell’affrontare l’organizzazione e la realizzazione dello stesso.
All’evento è intervenuto anche il sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci, che ha avuto parole di plauso per questa iniziativa. La giuria esaminatrice (composta dal pittore Mario Gavazzi, allievo del Fontani, che la presiedeva; da Lido Pacciardi, nipote del pittore Picchi e da Adila Fontani, figlia del pittore e curatrice dell’Archivio Voltolino Fontani) ha selezionato, fra i lavori giudicati tutti di notevole livello tecnico e interpretativo, tre opere per ciascun pittore dando un premio simbolico nonché due menzioni speciali per ciascun autore ad altri due alunni. I dipinti vincitori sono visibili nell’atrio della scuola e resteranno in dono alla scuola stessa. I ragazzi si sono dimostrati entusiasti e hanno saputo non precisamente copiare, ma piuttosto interpretare con la loro sensibilità un dipinto per ciascun autore, ottenendo risultati talvolta sorprendenti.
La professoressa Fontani, auspicando che questi progetti si possano ripetere anche in futuro, con autori diversi, ha sottolineato come progetti di questo genere siano importanti per risvegliare nei giovani passioni (come le arti figurative) non facilmente fruibili al giorno d’oggi, mentre Lido Pacciardi ha osservato che «l’arte può essere considerata la salvezza del nostro mondo ormai così difficile». Lo stesso concetto è stato ribadito dagli altri membri della giuria che hanno anche elogiato la professoressa Bajardi, ma soprattutto i ragazzi per aver dimostrato tanta sensibilità e perizia in questo progetto.
La dirigente ha infine osservato che «non capita spesso di avere una giuria costituita non da studiosi dell’arte, ma addirittura da persone che hanno vissuto con gli artisti oggetto di studio e che hanno visto nascere le loro opere, essendo quindi in grado di valutare gli elaborati non solo da un punto di vista formale, ma anche sostanziale».
La professoressa Bajardi, dal canto suo, ha spiegato la procedura seguita nel realizzare il progetto, nel quale i ragazzi sono stati lasciati assolutamente liberi di scegliere le opere che preferivano seguendo la propria attitudine, senza alcuna imposizione. Anche la tecnica è stata lasciata scegliere, sempre per facilitare la creatività di ognuno. La docente ha poi specificato che in classe entrambi i pittori sono stati inquadrati nel periodo storico e culturale nel quale hanno operato e che su di loro è stato fatto anche un lavoro teorico, prima di affrontare la rivisitazione delle opere.
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