Eppure la questione è più che seria e riguarda il paese e la sua gente. Oltre ai disagi per le persone anziane (cui è impossibile chiedere di usare l’Home Banking che comunque non si può usare per tutte le operazioni: non è utilizzabile per versare un assegno o per prelevare e cui è molto disagevole chiedere di spostarsi a Vicarello se sprovviste di mezzi), vi è infatti un’altra questione molto importante, connessa proprio alla questione dei prelievi. La dirigenza dell’Istituto di Credito, stante il canale che non si è ancora aperto (né col Comune né con questa testata), non ha fatto sapere se assieme alla filiale in sé sparirà anche lo sportello Bancomat, ma la cosa è più che verosimile (per non dire certa). Con esso sparirebbe l’unica possibilità di accesso al denaro contante che si ha nel paese.
Il che si aggiunge agli altri disagi per i commercianti (stanti le loro esigenze professionali di cambio denaro, versamento sistematico dell’incasso ed altre esigenze connesse al credito), per la frazione in sé (con il valore delle case che potrebbe realisticamente andare a diminuire in una frazione nella quale non c’è più uno sportello bancario, per non parlare del “segnale psicologico” negativissimo). Nonostante tutto questo, ad ora sembra che vi sia un’accettazione passiva di questa situazione da parte dei residenti. Ad ora infatti sul piano concreto (instaurazione di un tavolo di discussione con la dirigenza dell’istituto creditizio nell’ottica di un ripensamento di questa scelta) non si ha notizia si muova foglia.
L’attesa è dunque per la seduta del Consiglio di Frazione convocata per questa sera alle 21:15 (in Via Sturzo n° 150). Che appare essere, sul fronte-paese, l‘ultimo momento utile per i residenti per farsi parte attiva in questa delicata vicenda.
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