LE IDEE sulla carta non mancano. Ma c’è un passaggio preliminare: la mente dei paesani. Mettersi in testa di intraprende un cammino, che non sarà privo di ostacoli, che non sarà tutto “rose e fiori”, ma che è l’unico modo per uscire dal torpore letale che infiacchisce sempre più e non fa migliorare. Se riesce a scattare questa “molla mentale” si è già a metà dell’opera. È come per chi deve smettere di fumare, chi deve iniziare di nuovo ad andare in palestra… Tutto parte dalla mente. Detto ciò: se scatta questa “molla mentale”, che fare?!
E ancora: eventi culturali come conferenze, tavole rotonde, dibattiti… Politica, economia e sviluppo del territorio, lavoro, storia locale, ma anche: musica, arti figurative, tradizioni locali, cucina… I temi davvero non mancherebbero. Non è finita: c’è tutto il volontariato umanitario. Si potrebbero creare dei gruppi per la socializzazione e l’aiuto agli anziani. Più nello specifico: un singolarissimo car sharing con cui un gruppo o un’associazione di volontari ad una determinata ora di un determinato giorno della settimana (o più d’uno) si riunisce in un punto di ritrovo accessibile per gli anziani per caricarli in auto e portarli a far visita ai propri cari al cimitero. Ovviamente gratuitamente, ça va sans dire. Lo stesso singolarissimo car sharing potrebbe essere messo in atto, di concerto con l’Avis territoriale, per organizzare “viaggi” di gruppo per le donazioni sanguigne o di emo-componenti ai Centri Trasfusionali di Livorno e Pisa. Auto di paesani a disposizione di altri paesani che magari non hanno mezzi per poter andare a fare le donazioni o che semplicemente hanno piacere a far le cose in gruppo.
Insomma: ci sarebbe da sbizzarrirsi sul “cosa fare” per migliorare il paese, la sua “offerta” sociale, culturale, sportiva, ricreativa, di volontariato… Tutto sta in quella fantomatica “molla mentale” che ad ora non è scattata nei paesani.
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