«Sfido chiunque – così il presidente della Regione – a trovare in Italia una tale capacità e velocità di spesa. È per questo che sono soddisfatto del percorso compiuto fin qui. Al tempo stesso non mi nascondo le difficoltà (che oggi si concentrano sull’Ardenza, sul Rio Maggiore, sull’Ugione e a Montenero) e ritengo sia arrivato il momento di reclamare dal Parlamento e dal Governo un impegno più adeguato per Livorno». Dunque, Rossi ammette difficoltà sull’Ugione. «Dei 60 milioni che stiamo gestendo, 40 ce li ha messi la Regione. Non si tratta di scaricare le responsabilità, ma di responsabilizzare Governo e Parlamento verso le esigenze dei cittadini e delle imprese livornesi».
Così, una lettera in tal senso partirà nella giornata di oggi, a firma dello stesso Rossi e dei sindaci di Livorno, Collesalvetti (Lorenzo Bacci) e Rosignano, indirizzata a tutti i neo parlamentari eletti in Toscana e allo stesso presidente del Consiglio.
«Il mio obiettivo irrinunciabile – ha concluso Enrico Rossi – è di lasciare la mia funzione essendo riuscito a garantire ai livornesi un livello di sicurezza molto maggiore di quello su cui potevano contare prima della tragica alluvione. Solo così potremo dire di aver fatto qualcosa di utile e concreto per Livorno e per i livornesi».
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