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POLITICHE 2018, L’ANALISI DI BANTI: «UN VOTO ANTI UE E ANTI NAZARENO. HA PERSO CHI HA BLINDATO IL CONFRONTO»

Stagno Proseguono gli approfondimenti giornalistici di Collenews sul risultato delle elezioni politiche dello scorso weekend. Questa l’analisi di Diego Banti (ex Direzione Italia).

«Il voto di domenica scorsa – così Banti – ci consegna una situazione politica radicalmente diversa rispetto al passato. Si è consolidato un cambiamento che era iniziato 5 anni fa con l‘esplosione del Movimento Cinque Stelle e che si consolida con la loro vittoria e quella della Lega a queste ultime elezioni. La somma di M5S, Lega e Fratelli D’Italia conta il 54,5% delle preferenze, dato che sale ancora se si considerano anche micro partiti di estrema Destra o Sinistra che sono dichiaratamente Anti-Euro e Anti-UE. Le forze riconducibili al vecchio schema PPEPSE sono invece uscite con le ossa rotte e questo vale sia per Forza Italia, ma anche per il Partito Democratico e Liberi e Uguali».

«Questo è dunque un potentissimo voto anti-UE nel suo complesso e nel risvolto italiano un voto anti-Nazareno e, in misura minore ma non troppo, anti-personalismi. Guarda caso i partiti che hanno perso sono proprio quelli che hanno blindato o annullato il confronto interno e la partecipazione e che ormai sono ridotti all’essere solo dei comitati elettorali o poco più. Non si contano invece le iniziative di Lega, Fratelli D’Italia e Movimento Cinque Stelle che nel bene o nel male riescono ad avere un contatto con i cittadini e ad averne il polso».

«Si tratta dunque di una lezione di umiltà. Bisogna tornare a comprendere che la partecipazione della gente non è importanteè fondamentale. Così come bisogna sempre tenere a mente che se si ha l’onore e l’onere di governare, lo si fa per i cittadini, con i quali è giusto e opportuno avere un rapporto costante. Un partito dovrebbe servire esattamente questo, essere l’anello di collegamento e di incontro tra un Amministrazione che si rispetti e la sua base elettorale, mentre a livello istituzionale, la stessa Amministrazione dovrebbe avvalersi degli strumenti possibili, nel caso di Collesalvetti i Consigli di Frazione, per un confronto costante con tutti i cittadini».

«Non è del tutto scontato fare un collegamento tra i sorprendenti risultati visti a Collesalvetti e il giudizio dei cittadini sull’attuale Giunta, certo è però che il segnale va chiaramente nella direzione di una sonora bocciatura. Del resto proprio il tema della partecipazione è un punto su cui il PD ha fatto malissimo in questi anni, svegliandosi tardi e per l’appunto in procinto delle elezioni. Ma è del tutto evidente che non basta più tentare di recuperare all’ultimo, la gente chiede un cambio di approccio definitivo».

«Con Direzione Italia avevamo proprio iniziato un percorso nuovo, partecipato e aperto, percorso poi affondato dal suo protagonista principale, Raffaele Fitto, che ha preferito all’ultimo un’inutile, scialba, stantia manovra di vecchissimo stampo: sto parlando infatti della famosa “Quarta Gamba” del Centrodestra alias “Noi Con l’Italia” che è la lista che subisce la batosta più forte in assoluto di queste elezioni. Un lista composta da personaggi come Lupi, Romano ed altri che erano stati in maggioranza con Renzi e Alfano fino all’altro ieri e che si sono riuniti sotto un simbolo ormai completamente rigettato dall’elettorato, quello dello scudo crociato, che non trascina più. Naturalmente vale sempre il rispetto per il filone culturale Cristiano-Democratico che ha plasmato anche in positivo questo Paese, ma i protagonisti diretti o indiretti di quella stagione non rappresentano più un’Italia ormai cambiata. Non basta prendere lo scudo e metterselo addosso, pensando di essere i rappresentanti dell’ala “moderata” della coalizione e di bilanciare così gli amici sovranisti, dandone in qualche modo un accezione negativa a prescindere. Questo tipo di manovre sono state bocciate, forse ancor più pesantemente delle larghe intese, dagli elettori (vedere anche Civica Popolare, Italia Europa Insieme, +Europa, ecc…) che ormai hanno capito l’antifona e non si fanno più prendere in giro da liste vuote e senza idee che servono solo a riciclare i falliti di turno».

«L’esperienza di Direzione Italia, per quanto sia stata breve, merita comunque di essere salvata poiché si trattava davvero di un grande progetto serio e innovativo: infatti a tutti i livelli e con i tanti amici, anche di un certo calibro, che hanno lasciato Fitto e soci al loro destino, stiamo cercando di avviare una semina politico-culturale per rinnovare completamente il Centrodestra. Sono già partite iniziative di livello nazionale come la rivista online “Atlantico” e la sezione italiana della fondazione “New Direction“, ma serve qualcosa anche a livello locale».

«Per questo lancio un appello a tutti gli elettori del Centrodestra colligiano: l’idea è quella di costituire un’Associazione Politico-Culturale che promuova la partecipazione alla vita politica locale e che permetta un confronto e una discussione costante su cosa deve essere il Centrodestra a Colle, a quali temi dare priorità, come strutturarsi, come trovare le persone giuste per fare da locomotiva alla possibile vittoria delle Amministrative del prossimo anno. Perché se i Cinque Stelle sono arrivati primi e il PD resta comunque secondo, la distanza della coalizione di Centrodestra dai primi due è assai ridotta e questo Comune è quindi contendibile come tutti gli altri».

«L’alternativa al non impegnarsi – conclude Banti è quella di lasciare Collesalvetti all’ennesima Amministrazione PD o vedere il Movimento 5 Stelle prevalere e assistere probabilmente allo stesso livello di approssimazione di Roma, Livorno e Torino. Come sempre, mi troverete disponibile dal vivo, sui social e via mail all’indirizzo info@diegobanti.it».

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