Guasticce La meglio gioventù“. Si potrebbe etichettare con questa celebre espressione il gruppetto di ragazzi del paese che ieri a Guasticce, “armato” di scope e cassette, di sacchi da spazzatura e quant’altro, si è dato da fare per ripulire il campetto da calcio situato nella piazza principale del paese. Che ne aveva assai bisogno. Soprattutto al bordo, dove nello spazio fra il muretto che delimita il campo e la lunga trave in legno che fa da basamento per fissare la rete al suolo si era veramente accumulato di tutto. Tante foglie secche (e fin qui poco male, è nella natura delle cose), ma anche sacchetti di patatine, bottiglietteinvolucri di merendine e dolciumi e quant’altro. Il tutto lì accatastato a dare un senso di incuria, di trascuratezza, di inciviltà. A porre rimedio, appunto, questi giovani ragazzi.

Assieme a loro, a coordinarli, anche alcuni adulti della frazione. Già: perché lungi dall’essere, questa, un’iniziativa estemporanea, l’idea è quella di mettere in campo un progetto per la gestione e manutenzione ordinaria del campetto. E magari anche l’area verde retrostante e altre aree verdi del paese. Ad ora soltanto un’idea, i cui autori devono ancora decidere come strutturare: se appoggiandosi ad altre associazioni della frazione o piuttosto costituendone una loro stessi. L’idea di fondo è chiara: riprendersi cura in prima persona, da parte dei guasticciani, delle realtà del paese, non aspettando la “manna dal cielo”. Certo, la consapevolezza che il Comune dovrà fare la sua parte c’è: perché ok la buona volontà e l’impegno, ma occorre anche altro.

Fra questo “altro”, la parte economica. Rifare il manto? E le reti? E le porte? (gli adulti presenti ieri hanno rilevato un’asse metallica di una porta fuoriuscita e potenzialmente pericolosa). Per non parlare dei costi di stipula dell’assicurazione. Insomma: vari costi sul piatto. Chi se li accolla?! Difficilmente dei (pur volenterosi) giovani uomini e ragazzi potranno farsene carico. Il Comune potrà fare la sua parte in questo senso per la manutenzione straordinaria, a fronte di un impegno per quella ordinaria? Lo strumento potrebbe essere il progetto comunale Cittadinanza Attiva. Intanto questi giovani di buona volontà dovranno attivare dei contatti con le altre realtà del paese, per poi valutare se mettere in atto un percorso condiviso oppure andare avanti autonomamente. Poi, disponibilità del Municipio permettendo, il tavolo col Comune. Il tempo ci dirà come andrà a finire.

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