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IL CDF GUASTICCE DISCUTE DEI TAVOLI TEMATICI PROPOSTI DAL COMUNE: IL DIBATTITO È VIVACE

Guasticce Tavoli tematici di discussione. É quanto propone di istituire il Comune nelle varie frazioni. Lo scorso 21 novembre il Consiglio di Frazione di Guasticce presieduto da Enrico Del Corso si è riunito per discutere la proposta. La cosa ha suscitato un vivace dibattito.

«Sono 12 anni – così un cittadino – che si discute di cose, ma i problemi rimangono sempre gli stessi. Il Colatore Est – ha rilevato l’uomo toccando un tema specifico – è né più né meno che un fosso non va da nessuna parte. Si vogliono istituire questi tavoli, ma intanto quando piove Guasticce va sott’acqua. Le fognature non ricevono più e la situazione è nettamente peggiorata. Noi parliamo, parliamo, ma il Comune queste cose le sa già». Il cittadino ha infine criticato il bypass fognario: «cosa totalmente inutile, uno spreco di denaro pubblico».

«Sì, è vero – gli ha fatto eco il consigliere Paolo Schiavon – sono anni che si parla di alcuni argomenti: si pensava che certe soluzioni fossero state trovate e invece… Io già espressi, anche pubblicamente, le mie critiche sul Colattore Est; ora gli escavatori che abbassano il livello sembrano darmi ragione». Insomma, la questione idrogeologica nella frazione sembra essere la più sentita, tanto che il dibattito – più volte aspro nel corso della serata – è proseguito sulle pompe idrovore, la vasca di sollevamento etc…

I TAVOLI ISTITUITI sulla carta sono 3: sicurezza idraulica; piano strutturale e (l’ormai ex) Area Servizi. Ciascun tavolo necessita però di un coordinatore, ma l’unico fattosi avanti al momento è Enrico Del Corso, ragion per cui l’unico tavolo che ad ora avrà una concretizzazione certa è quello sulla sicurezza idraulica. Questi tavoli di discussione si terranno presso la sede del CDF. Verrà diffuso un calendario dell’iniziativa, ma sembra improbabile una partecipazione di massa. Per due ragioni: la stanza che ospiterà i tavoli non può contenere che poche persone (la questione della mancanza di adeguati spazi pubblici per l’aggregazione nel paese  è quanto mai aperta); in secondo luogo non si può non rilevare come un mancato “investimento” in termini di dépliant informativi su questi tavoli da diffondere capillarmente nelle cassette della posta dei cittadini porti con sé una partecipazione più che contenuta.

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