Collesalvetti Una grande festa. La Pubblica Assistenza di Collesalvetti compie 25 anni e per il quarto di secolo ha voluto organizzare, presso la propria sede, una grande festa, alla quale ha partecipato tanta gente. L’aria di festa si respirava da subito entrando nel cortile della sede di Via Roma: palloncini colorati, gonfiabili per far giocare i bambini e ancora un lauto banchetto e una grande torta. Soddisfatti della partecipazione, i diretti interessati: «la cittadinanza ha risposto bene, è una festa sentita», commenta compiaciuto il presidente, Stefano Gambino.
Una realtà, questa, che, nelle parole dello stesso Gambino, «da tempo sta sempre migliorando sul territorio», «ci stiamo ingrandendo anche sul fronte dell’antincendio boschivo e della Protezione Civile». Un lavoro, questo, per il quale è stato tributato ai volontari un ringraziamento da parte del sindaco Lorenzo Bacci, presente in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. Ma c’erano anche altri soggetti pubblici invitati: sempre sul fronte politico, l’ex consigliere comunale Giuseppe Iurescia, mentre per l’Arma dei Carabinieri, il comandante della stazione di Collesalvetti, il maresciallo Francesco Relli.
«C’è da augurarsi – questo l’auspicio di Gambino – che le cose vadano sempre meglio; ci sono dei cambiamenti in atto sul fronte sanitario e noi dovremo fare del nostro meglio per non farci trovare impreparati». Un momento non dei più facili, questo, per il volontariato. E se è vero che sono diversi i volontari che si impegnano, è pur vero che fra lavoro e famiglia oggi il tempo da dedicare a questa attività, per molti, è quello che è». Ma è fondamentale che qualcuno lo faccia. Basti pensare al fatto che alcuni uomini, da Collesalvetti, sono partiti alla volta del Centro Italia per fronteggiare l’emergenza. Per cui, quello del volontario è sempre più un compito di straordinaria importanza. Ma – ci tiene a sottolinearlo il presidente Gambino – «oggi bisogna essere sempre più preparati; non è più come un tempo».
25 anni, dunque. Festeggiamenti, ma nessun adagiamento sugli allori, nell’ottica di migliorarsi sempre più. «La realtà di oggi – ci spiega Gambino – ci vede sempre più impegnati; non è più come una volta quando il volontario si faceva più “alla buona”. Oggi bisogna essere preparati anche perché, essendo distanti sia da Livorno che da Cisanello, se non siamo al meglio, rischia il paziente e rischiamo noi». Gambino lamenta anche «i vari tagli alla spesa pubblica che si ripercuotono sul volontariato; quel che non fa lo Stato non assumendo, è costretto a farlo il volontariato». «I tagli alla sanità ricadono soprattutto sul cittadino, che prima poteva usufruire di tanti servizi, mentre ora non può più farlo. Oggi giorno su 10 servizi le ASL ne passano 4 e il cittadino è costretto a venire da noi e trovare il sistema di farsi accompagnare a fare le varie terapie».
«Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, non lasciando in crisi il cittadino, ma è dura. Avremmo bisogno di più persone nel volontariato e occorrerebbe le ASL ripensassero alcune cose». Di qui, l’appello ai giovani del territorio che si vogliono dar da fare. Non è difficile: se c’è la volontà di far questo, basta presentarsi in sede e al volontario verrà spiegato tutto il da farsi. Pochi giorni fa, giustappunto, è iniziato a Guasticce il corso di primo livello: una 15ina i partecipanti. Ma non c’è solo il settore sanitario, c’è il volontariato in Protezione Civile a nell’Anticendio Boschivo. C’è bisogno in tutti e 3 i settori. «Le persone oggi – ribadisce Gambino – son sempre più propense a occuparsi del lavoro e della famiglia, il tempo è sempre meno, ma Collesalvetti rimane una comunità solidale».