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RESPINTA LA MOZIONE DEI CINQUE STELLE CHE CRITICA IL JOBS ACT E CHIEDE UNA COMMISSIONE STRAORDINARIA

Guasticce Una mozione sulle attuali problematiche del mercato del lavoro aggravate dalla recente alluvione. Questo l’oggetto del documento presentato dai consiglieri del Movimento Cinque Stelle durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale di giovedì scorso. Con esso il gruppo consiliare pentastellato ha chiesto anche l’istituzione di una commissione straordinaria post calamità per tematiche sociali. Ma il PD la boccia dopo aver proposto emendamenti che stralciavano i due punti principali

«Mantenendo in essere la possibilità di reintegro per il licenziamento in via discriminatoria – così Daniele Rossi – ed in caso di sanzioni disciplinari riconosciute come infondate dall’Autorità Giudiziaria, si introduce il concetto di monetizzazione, ossia, la libertà di licenziamento per motivi economici causando l’erosione dei diritti dei lavoratori. Tutto questo in virtù dei nuovi accordi presi con il Jobs Act e con l’ultima riforma sul sistema pensionistico del 2011 che stanno avendo nuovi effetti sul piano sociale dando via a licenziamenti facili, anche per i lavoratori più anziani ai quali è stata aumentata l’età pensionabile».

«Tutto questo favorisce dispositivi normativi che permettono ai capitani d’industria di fare i loro interessi senza tenere conto dei lavoratori e del tessuto sociale del territorio nel quale operano. Molte sono le attività che hanno subito diversi danni a causa dell’alluvione ed una di esse in particolare, sta cercando di utilizzare questo pretesto per spostarsi dal territorio senza cercare un confronto con istituzioni e lavoratori. Queste questioni infatti, sulla base anche di quanto detto fin ora fanno parte di un disegno più grande non più riconducibili al mero Comune di appartenenza, ma a logiche di guadagno delle singole aziende o a macro decisioni da parte di multinazionali che vanno a coinvolgere anche gli indotti locali».

La richiesta di una commissione straordinaria «Si richiede al Consiglio Comunale di manifestare la propria solidarietà per le questioni che si verranno a produrre nel territori comunali limitrofi non limitandosi a condanna verbale ma in forma scritta, di richiedere a Regione e Governo strumenti e fondi per ovviare alla situazione d’emergenza descritta, di relazionare ai consiglieri comunali più frequentemente oltre alla riunione mensile del Consiglio. Inoltre con questa mozione richiediamo che venga istituita nel Comune di Collesalvetti una commissione straordinaria per il breve periodo temporale che passi al vaglio iniziative provenienti dalla Giunta e dai singoli consiglieri volte all’aiuto o alla creazione di misure d’aiuto alle realtà sociali colpite dall’alluvione. L’obiettivo di questa mozione è quindi quello di istituire un organo che cerchi di creare un tavolo in cui anche i consiglieri possano partecipare alle idee proposte dalla Giunta per l’emergenza e magari anche proporre ex novo misure a cui la Giunta non ha pensato».

Fabio Iannone (capogruppo PD)

La risposta del consigliere Iannone All’esposizione della mozione è seguito l’intervento del consigliere Fabio Iannone (capogruppo PD) che, portavoce della maggioranza, ha esposto gli emendamenti proposti da quest’ultima sulla mozione. «Il nostro gruppo consiliare – così Iannone – vorrebbe togliere il primo punto delle premesse alla mozione in quanto tocca dei punti e delle materie molto vaste come ad esempio il Jobs Act in modo tale da concentrarci di più sulla solidarietà alle realtà ed aziende del territorio. La seconda modifica che proponiamo è quella dell’ultimo punto. Non riteniamo infatti necessario istituire una commissione straordinaria, ma in questa sede, la mia proposta sarebbe quella di chiedere che nell’arco di una decina di giorni si riuniscano le apposite commissioni consiliari cioè la prima e la quarta congiuntamente facendo diventare questo tipo di riunioni un appuntamento fisso per trattare periodicamente il problema che ci affligge in quanto area di crisi complessa aggravato dalle crisi aziendali in corso».

L’emendamento è stato respinto dall’opposizione ed in seguito la mozione è stata messa a votazione e respinta con 12 voti contrari e 3 favorevoli.

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