Il racconto «Domenica mattina mi son svegliata – ci racconta Lisa – e avevo l’acqua al letto. Ho avuto un primo sentore di quel che stava accadendo perché mentre dormivo percepivo un odore come di muffa». Era la piena di acqua e fango che era entrata impetuosa in casa, un appartamento al piano terra, in zona dislivellata rispetto alla strada che costeggia. «Così sono andata ad aprire la porta principale: non lo avessi mai fatto: una valanga di acqua e fango ci ha sommersi; abbiamo provato a richiudere la porta, ma non c’è stato niente da fare: la forza dell’acqua era infinitamente maggiore».
«Siamo andati alla finestra, mentre mobili e oggetti ci galleggiavano intorno; fortunatamente i miei due figli non c’erano. La signora che abita sopra di noi ci ha sentito urlare e, facendoci forza per non farci trascinare via dal fiume di acqua e fango che aveva inondato anche la strada e il marciapiede, siamo arrivati ad aggrapparci alla ringhiera della scala della nostra vicina, che abita sopra di noi. È stato un incubo! È da domenica che non dormo più dalla paura».
Accanto a casa di Lisa, un marciapiede che costeggia la strada, la 206. Un marciapiede su un livello più basso della strada, per cui se la stessa era diventata un fiume in piena, immaginari questo. Un marciapiede che se da un lato ha la 206, dall’altro si ritrova una piccola area verde in prossimità della strada che porta a Castell’Anselmo. La furia dell’acqua ha divelto la recinzione del parco stesso.
Carla ha perso documenti e fotografie («lì ho pianto; i ricordi dei miei ragazzi…»), ha le porte in legno che sono gonfie d’acqua e tanti, tanti oggetti da buttar via. «Fortunatamente si sono salvati i quadri di mio padre. Mi hanno regalato un frigoriferino e mi hanno portato un’idropulitrice, ma all’inizio per togliere acqua e fango io e la mia vicina eravamo “armate” solo di scope, L’impianto elettrico alla fine ha ripreso a funzionare, ma domenica e lunedì sono stata al buio». Peraltro, nella concitazione di quelle ore frenetiche Carla ha dovuto cercare nel lago di acqua e fango le chiavi dell’auto, che doveva spostare per evitare che venisse spazzata via dal fiume di acqua e fango.
Un altro vicino aveva accatastati 50 quintali di legna; il fiume in piena glieli ha spazzati via. Un vero disastro.
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