La prima realtà“La vera urgenza cui l’ordinanza sindacale doveva rispondere era quella di far definitivamente cessare il fumo che, a distanza di oltre un mese dal primo incendio, continua ad uscire dalla cataste ammassate a Grecciano e che ha peggiorato l’aria nelle zone vicine, da Vicarello fino a Stagno”.
La seconda realtà che Collesalviamo l’Ambiente rileva è “il rispetto delle prescrizioni contenute nell’ordinanza (monitoraggio e distanziamento delle cataste, impianto e certificato antincendio ecc.) [che, ndr] doveva e poteva essere richiesto prima e non dopo un incendio con già gravi conseguenze”
Il terzo aspetto che il comitato rileva è che “il Comune è carente proprio nel controllo del rispetto da parte delle aziende “delle condizioni di sicurezza per gli operatori e l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”.
Le conclusioni “Non avendo argomenti per rispondere a queste semplici e concrete critiche – questa la conclusione di Collesalviamo l’Ambiente – il partito che sostiene l’Amministrazione Comunale prova maldestramente a screditare chi le muove, spostando l’attenzione su inesistenti collegamenti tra un Comitato di oltre mille cittadini e forze politiche di opposizione (chi partecipa alle nostre riunioni lo sa bene) e riproponendo con stucchevole vittimismo e teorie di complotti tesi a screditarlo. Siamo certi che questo tentativo sarà ben compreso da chi ha occhi (e in questa occasione anche naso!) per vedere quel che ha intorno, così come siamo certi che non può bastare al Comune cercare di coinvolgere altri soggetti (Prefettura, Vigili del Fuoco, Arpat) per mascherare i propri ritardi“.
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