Insomma, i soliti problemi di cui la frazione (ossia, quei pochi che prendono parte alle riunioni del CDF) discute da tempo immemorabile. Questioni che si trascinano, senza che ci sia una svolta, da anni. Problemi che si sommano al problema della scarsa partecipazione alla vita civica della frazione. Non certamente un buon segno, quando in una frazione di 1.700 abitanti prende parte alle riunioni solamente una decina di persone o poco più. Con una partecipazione di queste dimensioni (pur al netto di altre critiche che si possono fare, esterne alla frazione) non c’è da meravigliarsi del fatto che non cambi mai niente.
L’impressione che si ha è quella di un paese stanco, assonnato. Può cambiare qualcosa? Sì. Ma devono essere i guasticciani a scendere nel gioco in prima persona, volenterosi di rimboccarsi le maniche, di darsi da fare con progettualità, entusiasmo e determinazione. Devono essere i paesani gli artefici del proprio stesso cambiamento. In mancanza di questo, nulla mai cambierà (per la “manna dal Cielo”… auguri!) e quei pochi continueranno a ripetersi, stanchi e annoiati, sempre le solite cose.
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