A presentarsi è stata Colleverde, società del gruppo Cesaro Mac import e aderente al bando per i finanziamenti Invitalia per la re-industrializzazione. All’evento sono intervenuti il sindaco Lorenzo Bacci, Cristiano Cesaro della Cesaro Mac Import ed il professor Gianni Zorzi, direttore del Dipartimento Ambiente del Centro di Ricerca e Sperimentazione della Fondazione Edmund Mach e responsabile dell’Unità Operativa Riciclaggio di biomasse e fertilità dei suoli di San Michele all’Adige.
Ad aprire l’incontro è stato il sindaco Bacci che ha presentato al pubblico l’azienda. «Oggi siamo qui – così Bacci- per presentare il progetto di Colleverde, azienda che tramite il bando Invitalia ha manifestato interesse ad investire sul nostro territorio. Questa azienda opera nel settore legato al trattamento dei rifiuti ed è attiva in tutta Italia, in particolare nel nord est. Questo progetto di investimento è molto importante per il territorio poiché si sposa bene con il progetto dell’Amministrazione, riguardante l’incremento e l’incentivazione della raccolta differenziata».
Il progetto Colleverde In seguito è intervenuto Cristiano Cesaro, della Cesaro Mac Import, che ha spiegato i progetti di Colleverde sul territorio colligiano. «La nostra società – così Cesaro – si occupa di macchinari ed impianti per lo smaltimento di rifiuti. La nostra azienda è attiva dal 1986 con impianti, realizzati o in fase di realizzazione, su tutto il territorio nazionale. Oggi vorremmo mostrarvi la nostra tecnologia di smaltimento che include il trattamento aerobico e quello anaerobico dei rifiuti. La nostra esperienza nel settore ci ha permesso di creare col tempo degli impianti capaci di trasformare il rifiuto in una risorsa riutilizzabile senza andare ad impattare sull’ambiente. L’impianto che vorremmo realizzare in area Biscottino, sarà dedicato allo smaltimento dei rifiuti ed alla produzione di compost (fertilizzante ottenuto dal compostaggio di rifiuti solidi e urbani) e biogas (combustibile rinnovabile a bilancio CO2 neutro prodotto in condizione di anaerobiosi da materiali come letami, scarti biologici, fanghi residuati)».
«Inoltre – ha continuato Cesaro – con il progetto Colleverde ci siamo prefissati l’obiettivo di riqualificare l’area del Biscottino da noi prescelta che verrà messa in sicurezza e dotata di un impianto simile a quello da noi già installato in una valle nei pressi di Trento. Il suddetto impianto impiegherà circa una quindicina di persone e necessiterà di un investimento di circa 28 milioni di euro. Questo progetto punta ad incentivare la raccolta differenziata sul territorio, riducendo drasticamente il deposito in discarica. I nostri impianti inoltre garantiscono il massimo rispetto dell’ambiente poiché sono strutturati in maniera tale da evitare emissioni nell’aria e inquinamento delle acque». In seguito è stato mostrato un video di illustrazione sul funzionamento di un impianto combinato di compostaggio e digestione anaerobica simile a quello che dovrebbe sorgere a Biscottino.
Gli interventi dal pubblico ed i profili lavorativi richiesti Dopo gli interventi dei relatori, i cittadini presenti hanno chiesto chiarimenti in merito al progetto chiedendo delle stime sulla produzione d’umido a livello familiare nel Comune e sul bacino di utenza necessario per approvvigionare l’impianto, nonché sulle eventuali misure che l’Amministrazione prenderà per procedere con il progetto raccolta differenziata e sulle eventuali assunzioni di personale fra i residenti nel Comune. A quest’ultimo quesito Cristiano Cesaro ha reso noto che il personale assunto sarà del territorio circostante quali sono le figure professionali ricercate. I profili lavorativi richiesti sono impiegati amministrativi, ingegneri che lavoreranno come tecnici ambientali e energetici e operatori addetti al lavoro operativo in senso stretto. L’organico sarà composto da circa 15 dipendenti. Ulteriori questioni sono state fatte in merito al traffico che potrebbe crearsi nell’area per il trasporto dei rifiuti. In merito a quest’ultimo punto il sindaco Bacci ha affermato che «il problema potrà essere risolto grazie alla costruzione dello svincolo che collegherà SS1 Aurelia alla variante SS1 Aurelia che dovrebbe deviare il traffico senza gravare eccessivamente sull’area in questione».
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