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RIFONDAZIONE COMUNISTA: «SUI CENTRI COTTURA DI STAGNO E VICARELLO SI TENGA CONTO DI TUTTI I LAVORATORI»

Alberto Benedetti, segretario Rifondazione Comunista Collesalvetti

Stagno Un monito forte e chiaro all’indirizzo dell’Amministrazione Comunale. È quello lanciato da Rifondazione Comunista Collesalvetti, che se già si era espressa in maniera contraria alla  privatizzazione dei due centri di cottura comunali di Vicarello e di Stagno, ora solleva all’attenzione pubblica un’altra questione: quella relativa al futuro di quei lavoratori che, non dipendenti comunali, lavorano tuttavia assieme a questi nei centri cottura. Un monito, un’occasione per dire al Comune che i comunisti staranno “col fiato sul collo” al Municipio: «non saremo assolutamente disponibili a tralasciare nessuna disattenzione o a sentire nessuna spiegazione che tenti di giustificare anche la sola perdita di un solo posto di lavoro».

«Oramai – si legge in un comunicato dei comunisti colligiani – da un mese ad un altro, ci aspettiamo, da parte dell’attuale Amministrazione Comunale, la definitiva privatizzazione dei due centri di cottura comunali di Vicarello e di Stagno. Sulla questine specifica, abbiamo già detto di essere contrari per svariati motivi, che ora non stiamo qui a riprendere, ma vogliamo sollevare una questione che, se possibile, riteniamo più urgente e grave della privatizzazione stessa».

«Attualmente nei due centri cottura non ci lavorano solo le cuoche dipendenti del Comune di Collesalvetti, ma insistono là dentro, con orari e incarichi differenti, anche una decina di lavoratrici/tori in supporto al personale pubblico, che se il bando non verrà costruito considerando anche il loro futuro, queste/i lavoratrici/tori rischieranno seriamente la perdita del posto di lavoro».

«Ad oggi noi non possiamo conoscere il lavoro che l’Amministrazione Comunale ha fatto per costruire il bando, ma ci risulta sicuramente che tale personale in forza al Comune, ma a libro paga della ex Cooperativa 8 Marzo, oggi Cir Food, nessuno lo ha, né coinvolto, né interpellato».

«Arrivati alle “porte con i sassi”, come si dice dalle nostre parti, chiediamo al sindaco se nella costruzione del bando di privatizzazione il futuro di queste/i lavoratrici/tori sia stato preso in considerazione e se vi siano delle clausole specifiche per salvaguardare i loro posti di lavoro, magari migliorandoli anche un po’, da parte di chiunque vincerà il bando».

«Come Rifondazione Comunista di Collesalvetti riteniamo fondamentale che ogni singolo posto di lavoro venga tutelato, da chi lavora in cucina, fino a chi distribuisce e trasporta nella varie scuole i cibi preparati. Noi non saremo assolutamente disponibili a tralasciare nessuna disattenzione o a sentire nessuna spiegazione che tenti di giustificare anche la sola perdita di un solo posto di lavoro».

«La nostra posizione sulla questione occupazionale l’abbiamo espressa poche settimane fa, non è cambiato nulla in merito e quindi, non siamo disponibili a trattare su questi temi. Se così non sarà, saremo pronti a mettere in campo qualunque iniziativa volta al far emergere con forza il non rispetto dei diritti di questi lavoratori e soprattutto di queste lavoratrici e la perdita ingiustificata di ulteriori posti di lavoro a causa di chi oggi amministra il nostro Comune».

«Auspichiamo quindi al più presto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali da parte della Giunta colligiana in merito alla questione specifica, affinché anche loro ricevano tutte le garanzie del caso in merito al mantenimento del livello occupazionale dentro i centri cottura comunali e a loro volta queste possano portare dentro le stanze dell’Amministrazione la voce delle/dei lavoratrici/tori in questione».

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