Guasticce “Collesalviamo l’Ambiente”, il comitato colligiano per la tutela ambientale ha da poco compiuto i 2 anni di attività. Con l’occasione Collenews ne ha intervistato il portavoce, Stefano Seghetti, che fa un bilancio dell’attività svolta. Si compiace del numero di iscritti raggiunto e della crescente sensibilità ambientale e fa il punto della situazione sui fronti aperti (specificando che particolare attenzione il comitato la rivolgerà alla situazione della piana di Guasticce) e sui rapporti col Comune.
Seghetti, da quanto tempo è attivo il vostro comitato sul territorio colligiano?
«È nato dopo il 16 aprile 2015 a seguito dell’assemblea dell’8 aprile che ci fu a Guasticce sul tema dell’impianto a biomasse. In quel contesto, organizzato dal Consiglio di Frazione, non furono date risposte rassicuranti e così molti cittadini decisero di costituirsi in comitato».
A distanza di 2 anni che bilancio fa dell’attività svolta sino ad oggi?
«Sicuramente positivo. Siamo riusciti ad ottenere un numero di iscrizioni al comitato decisamente ragguardevole e di questo siamo orgogliosi perché è raro che associazioni di questo tipo possano raggiungere cifre così elevate. Sicuramente il fatto che non abbiamo chiesto né tessera né esborsi associativi ha aiutato, ma insomma… Non siamo nati, mi preme precisarlo, come comitato anti-biomasse, ma come associazione per la tutela del territorio a 360 gradi. Molti dei nostri iscritti sono residenti nel Comune di Collesalvetti, ma abbiamo adesioni anche da fuori il territorio comunale. Del resto… i problemi ambientali non hanno confine. Nel nostro percorso, abbiamo coinvolto la cittadinanza e questo ha contribuito all’avvio di percorsi ufficiali, con Arpat e il Comune. Siamo riusciti ad attirare l’attenzione delle istituzioni, a coinvolgere la gente nelle tematiche ambientali, per far prendere alle persone coscienza e renderle partecipi attivamente, attraverso lo strumento delle segnalazioni. Se certe battaglie legali non le abbiamo portate sino in fondo è solamente per ragioni economiche»
Quali sono i fronti ancora aperti? Su cosa concentrerete la vostra attenzione e le vostre energie negli anni a venire?
«Un’attenzione particolare la stiamo dedicando alla piana di Guasticce, sotto il profilo idrogeologico. C’è la questione del Colatore Est, delle vasche di laminazione e ancora la questione della 555, la strada che congiunge Stagno a Guasticce sulla quale daremo battaglia a tutti i livelli. E ancora, l’area servizi di Guasticce, che così come è stata pensata non ci piace assolutamente. C’è poi la questione del Parco dei Monti Livornesi, che per larga parte si estende sul territorio colligiano: che fine farà?! Non ci risulta, poi, che ci siano significative campagne di rilevazione della qualità dell’aria. Di tutto questo ci occuperemo, così come della questione dei rifiuti. A questo proposito, i 3 progetti industriali annunciati dal sindaco Bacci che riguardano la re-industrializzazione sul territorio comunale, di cui ha dato notizia Collenews (leggi qui, ndr) non riguarderanno mica i rifiuti?! Saremo vigili su questo. Sempre sul tema dei rifiuti: siamo l’unico Comune che non ha una progettualità su questo. Abbiamo un livello di raccolta differenziata bassissimo, ragion per cui paghiamo un’ecotassa. Siamo contenti dell’attivazione dei centri di raccolta, ma occorrono premialità maggiori per chi fa la raccolta differenziata. Ci occuperemo molto di questo, anche perché il nostro Comitato è entrato a far parte del Coordinamento Provinciale Rifiuti Zero. Insomma, tanti gli aspetti, una sola la domanda: qual è la politica ambientale del Comune di Collesalvetti?! Infine, vorremmo dar luogo anche ad un’attività di tipo culturale sulla storia paesaggistica del nostro territorio, visto che molti di noi hanno un notevole spessore culturale».
«Sono parzialmente migliorati rispetto all’inizio, quando ci fu un’ostilità pregiudiziale nei nostri confronti, quasi che il non condividere le posizioni del Comune fosse lesa maestà. Il sindaco Bacci disse a Collenews che non sopportava che questa Amministrazione potesse essere etichettata come non attenta alla tutela del territorio, ma il nostro scopo non è contestare il Comune: non siamo né contro di esso né contro Eni o la Fonderia o Albizzati…. Abbiamo a cuore delle problematiche sulle quali vogliamo dire la nostra, partendo dai dati normativi, in primis le delibere comunali stesse. Il sindaco Bacci disse che avevamo estorto adesioni al Comitato: lo risfido a dire quando questo è successo. Ebbene, dopo questa prima fase abbiamo assistito ad un riconoscimento ed un rispetto reciproco. Restano punti problematici, chiaramente, ma l’evoluzione nei rapporti è stata significativa: gli incontri che ci sono stati fra noi e i rappresentanti istituzionali testimoniano un riconoscimento reciproco e questo è positivo: quando si dialoga a viso aperto, ci si chiarisce, non si dà adito a fraintendimenti e questo è già tanto».
E, al di là dell’assetto istituzionale, con PD, Movimento Cinque Stelle, le formazioni della Sinistra cosiddetta “radicale” e Forza Italia?
«Basti pensare che quando inviamo le lettere al Comune, per conoscenza, le indirizziamo a tutti i partiti politici rappresentati in Consiglio Comunale. Con le forze politiche non presenti in Aula, non abbiamo rapporto, anche perché non ci interessa la politica partitica, ma la politica nel suo assetto istituzionale, quella che prende le decisioni in materia ambientale, appunto. Detto questo, da Possibile a Fratelli d’Italia alla Lega Nord, noi siamo aperti al dialogo con tutti».
Come ha trovato, invece, il tessuto sociale colligiano? La cosiddetta società civile è consapevole delle questioni ambientali del territorio, partecipa alle vostre battaglie?
«Mi sembra di vedere, in generale, che le attenzioni sulle problematiche ambientali si attivino, da parte dei cittadini, quando scoppia un caso eclatante. Finché le cose non ci toccano direttamente… Detto questo, registro comunque una crescita nella sensibilità ambientale, ma non grazie a noi, anzi… noi siamo la conseguenza di questa crescente attenzione relativamente alle tematiche dell’ambiente».