Assessore Demi, le primarie del PD sono alla porte. Per lei, renziano della prima ora, quali sono le ragioni per votare Renzi?
«Il profilo riformista e radicale che si è sostanziato in 3 anni di governo profondamente innovativo, ma soprattutto Renzi ha interpretato il PD con la ragione sociale vera del partito, cioè portare nel 21° secolo i valori progressisti delle tradizioni democratiche italiane. Non è cosa da poco visto quanto succede agli altri partiti progressisti europei».
Che idea si è fatto degli altri due candidati, ossia di Orlando ed Emiliano?
«Orlando è senza dubbio interlocutore serio. La sua piattaforma politica contiene spunti riformisti condivisibili. Peccato che nella sua condotta congressuale lo si ricordi più per la continua critica a Matteo Renzi, piuttosto che per la discussione tematica. Non si capisce come abbia potuto condividere in Consiglio dei Ministri ciò che oggi critica. Emiliano spesso non è comprensibile negli obiettivi. Se potessimo riassumere a grandi linee, potremmo dire che Matteo Renzi rappresenta l’indirizzo “riformista” del PD, Orlando quello “politicista” ed Emiliano quello “populista”».
Pensa che l’ex premier rottamatore vincerà a mani basse oppure la formula delle primarie aperte rappresenta un’incognita?
«Ci auguriamo innanzitutto una buona partecipazione, certamente. Sappiamo che Matteo Renzi ha la capacità di parlare ai cittadini e non solo a chi si occupa stabilmente di politica…»
Quali i punti di forza e quali quelli di debolezza di Renzi?
«La chiarezza, il pragmatismo, il coraggio e la determinazione rappresentano le leve che Renzi usa nella sua azione politica. Forse una debolezza istintiva è rappresentata dall’impulsività con la quale affronta alcune questioni, che a volte meriterebbero un soffermarsi più lungo».
Nel Comune di Collesalvetti, nell’ambito delle convenzioni di circolo, ha vinto Orlando. Crede accadrà lo stesso anche il 30 aprile? Che dinamiche politiche ci sono da aspettarsi dentro al partito all’indomani del voto se vincerà uno piuttosto che l’altro candidato?
«A Collesalvetti tutti i segretari di circolo, con l’eccezione di quelli di Colognole e Parrana (dove per altro Renzi ha fatto registrare il 100%) sono schierati con Orlando. Il differenziale di voti, alla fine, sia pur esso basso e casuale, migliora addirittura la nostra percentuale in rapporto allo scorso congresso (48% contro 47%); addirittura a Vicarello, circolo grande che vede tra le sue fila esponenti di primo piano della mozione, Orlando non è prevalso. Le primarie, essendo aperte, sono sempre un’incognita; noi confidiamo nella voglia dei cittadini di dire no alla palude partitica e partitocratica che sembra palesarsi e di cui Matteo Renzi è acerrimo nemico. La tentazione di usare temi nazionali per scopi locali può sempre comparire. Confido nell’intelligenza di tutti».