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All’ex presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà il compito di esporre la mozione per Andrea Orlando. Kutufà ne ha rivendicato la natura europeista e citato il motto della candidatura del Guardasigilli: “unire l’Italia, unire il PD”. L’ex presidente della Provincia si è soffermato sul modus operandi renziano: «le cose vanno fatte con rapidità ed efficacia – ha sottolineato – ma anche con coinvolgimento». E sul provvedimento chiamato “Buona Scuola”: «era un buon provvedimento, ma ci si è ritorto contro. Renzi ha bypassato sindacati e corpi sociali in nome del rapporto diretto con l’elettore». Poi, un altro tema legato a stretto filo con il nome di Renzi: «lui ha questa idea secondo cui il Presidente del Consiglio e il segretario di partito debbano essere un’unica persona e concepisce il partito come un comitato elettorale». Infine, ha sottolineato l’importanza di una «politica sociale che mira a trasferire le risorse finanziarie alle fasce più deboli della popolazione: io non condivido assolutamente la politica del bonus generalizzati; concentriamo le poche risorse finanziarie che ci sono sulle fasce deboli».
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A Maurizio Nenci, invece, il compito di esporre la mozione per Renzi. Nenci ha parlato innanzitutto dei temi dell’Europa, per poi spiegare il perché del suo appoggio al rottamatore: «sostengo Renzi dice perché disse di voler sburocratizzare l’Italia, questo portò in me entusiasmo e consenso fin da subito». L’esponente renziano si è poi detto «deluso del risultato il referendum; credevo in questa svolta» e ha parlato della “questione sicurezza”, per poi sottolineare come «Renzi ha raggiunto degli obiettivi». Per Nenci, «un partito deve avere il maggior consenso possibile all’interno della società, non solo al proprio interno». Anche l’esponente PD guasticciano ha poi toccato il tema del premier-segretario: «anch’io ho avuto dei dubbi su questa questione, ma pensandoci bene è un rafforzamento importante».
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Dopo l’esposizione delle mozioni si è sviluppato il dibattito: Delia Menicagli si è detta «felice di vedere così tanta gente in questo circolo che solitamente è deserto» e ha incalzato: «quando le riunioni non vengono convocate non è colpa di Renzi, ma nostra». «Renzi mi ha coinvolto emotivamente; ero espressione dell’anti-politica, potevo essere una preda del Movimento 5 Stelle, ma così non è statO: mi sono iscritta al partito consapevole dell’importanza delle diversità».
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